Mano dura del Vaticano contro i dipendenti no vax

l'Adige ESTERI

Per chi si rifiuta "senza comprovate ragioni di salute" il decreto rinvia ad una legge vaticana del 2011 che prevede, per chi non si sottopone ad accertamenti sanitari d'ufficio, "conseguenze di diverso grado che possono giungere fino alla interruzione del rapporto di lavoro".

Il decreto emanato in questi giorni parla delle altre norme da osservare in caso di pandemie, dal distanziamento al divieto di assembramenti, dalle mascherine alla quarantena, e prevede sanzioni pecuniarie in caso di inosservanza delle disposizioni

Mano dura del Vaticano contro i dipendenti che scelgono di non vaccinarsi in caso di pandemie, come è ora il Covid. (l'Adige)

Ne parlano anche altri giornali

Le vaccinazioni, facendo un calcolo a partire dal ritmo di persone vaccinate in queste prime settimane, dovrebbero andare avanti per almeno altre quattro settimane. Ma le resistenze alla pratica dei vaccini non sono né sorprendenti né nuove (Famiglia Cristiana)

Ecco cosa si legge su un comunicato pubblicato sul sito del Vaticano, ‘Vatican News’: Ma in serata, una nota del Governatorato ha chiarito le ragioni del decreto “sulla necessità di vaccinare chi opera in particolari settori in rapporto col pubblico: contemperare la tutela della collettività e la libertà di scelta individuale”. (L'Ecodelsud.it)

Nelle norme pubblicate dal Vaticano si ricordano anche gli obblighi di indossare le mascherine e di mantenere il distanziamento Una linea questa che coglie un orientamento da sempre favorevole al vaccino, espresso in prima persona anche da Papa Francesco. (Leggo.it)

.Il Vaticano non accetta no vax in casa, anzi userà il pugno duro per i propri dipendenti che rifiuteranno di vaccinarsi, arrivando fino al licenziamento.La vaccinazione anti Covid resta .“Se lavori in cooperativa da anni e preferisci andare via, allora vattene che non te lo meriti questo posto”. (Zazoom Blog)

“L’adesione volontaria ad un programma di vaccinazione – si legge ancora nella nota - deve, quindi, tener conto del rischio che un eventuale rifiuto dell’interessato possa costituire un rischio per se, per gli altri e per l’ambiente lavorativo”. (ACI Stampa)

In particolare, “la disposizione riguarda tutte le misure idonee dirette a prevenire, controllare e contrastare situazioni eccezionali di emergenza sanitaria pubblica e vengono diffusamente indicati tutti gli strumenti per una adeguata e proporzionale risposta al rischio sanitario” (Servizio Informazione Religiosa)