Renault: per il ministro delle Finanze francese potrebbe sparire

TG La7 ECONOMIA

economia. La casa automobilistica francese prevede di chiudere quattro siti in Francia nell'ambito di un piano di risparmio da 2 miliardi di euro che sarà presentato il 29 maggio. di Redazione Online. Dichiarazione choc, stamani in Francia dal ministro delle Finanze: Bruno Le Maire alla radio Europa 1, ha infatti detto testualmente: Renault potrebbe pure scomparire.

Per il ministro, il presidente della Renault Jean-Dominique Senard stava lavorando duramente su un nuovo piano strategico anche con il sostegno del governo francese, ma Le Maire aveva ammesso di non aver ancora firmato la garanzia di un prestito di 5 miliardi di euro (5,5 miliardi di dollari) per la Renault, le cui modalità erano ancora in discussione. (TG La7)

La notizia riportata su altri giornali

Il piano potrebbe includere la chiusura di tre fabbriche di taglia media in Francia, come anche la conversione dell’emblematico sito industriale di Flins, nel dipartimento delle Yvelines, nell’hinterland di Parigi. (Corriere del Ticino)

Che ha lanciato l’allarme di come Renault potrebbe scomparire. Le parole del ministro Le Maire. Come dicevamo, sul dossier Renault (EURONEXT:RNO) è intervenuto in prima persona il ministro francese dell’economia, Bruno Le Maire. (Proiezioni di Borsa)

Ad aprile le case automobilistiche tedesche hanno quasi completamente cessato la produzione: sono uscite dalla catena di montaggio solo 10.900 auto (-97%). Ad aprile con 120.840 auto nuove immatricolate, la flessione tendenziale è stata del 61%. (L'HuffPost)

UN PRESTITO DI 5 MILIARDI - Le Maire ha aggiunto che il presidente del Gruppo Renault, Jean-Dominique Senard, sta lavorando al nuovo piano strategico con il sostegno del governo francese. (AlVolante)

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE > > > Coronavirus, Francia: piano da 18 miliardi per salvare il turismo “La Renault può scomparire, i grandi produttori industriali possono scomparire, dobbiamo prendere in considerazione questa ipotesi“, ha detto. (Inews24)

A metà mese il terzo costruttore nipponico per volumi di vendita aveva anticipato una riduzione della capacità produttiva globale del 20% entro l’anno fiscale 2022: dunque in ballo c’è un riposizionamento, non un banale ridimensionamento. (Il Fatto Quotidiano)