Pfizer Italia, quando fare il richiamo: “No dopo 5 settimane”

Teleclubitalia.it ECONOMIA

Secondo la direttrice Pfizer Italia, i piani politici non devono prendere le distanze da quelli scientifici

La somministrazione della seconda dose dev’essere effettuata dopo 21 giorni, senza aspettare le 5 settimane, come deciso dal Ministero della Salute.

Valeria Marino, direttrice medico di Pfizer Italia, prende le distanze dalle indicazioni date dal Comitato tecnico scientifico.

Pfizer Italia, quando fare il richiamo: “No dopo 5 settimane”. (Teleclubitalia.it)

La notizia riportata su altri giornali

Seconda dose, Pfizer: "Studiata per somministrazione a 21 giorni. Ma come Pfizer dico di attenersi agli studi" (triestecafe.it)

Tensioni nella zona di Sheikh Jarrah. Scontri davanti a una stazione di polizia a Gerusalemme, dopo l’arresto di una donna di 23 anni, Muna al-Kurd, che avrebbe condotto le proteste contro il tentativo dei coloni israeliani di cacciare decine di famiglie palestinesi dalle loro case. (LaPresse)

«Il vaccino è stato studiato per una seconda somministrazione a 21 giorni. «Dobbiamo studiare anche la necessità della terza dose – ha aggiunto Marino - abbiamo i dati che dimostrano la copertura immunitaria a sei mesi, dobbiamo osservare i successivi sei mesi. (PrimaPress)

Da 21 giorni si passerà a 35 giorni. Massimiliano Conti 11 maggio 2021 a. a. a. Si allungano nel Lazio i tempi dei richiami per coloro che si sono vaccinati o si vaccineranno con Pfizer. (Corriere di Viterbo)

Articolo di Siladitya Ray apparso su Forbes.com. BioNTech, che ha co-sviluppato il suo vaccino Covid-19 con Pfizer, ha detto che le sue dosi non richiedono alcun nuovo adattamento per proteggere dalle nuove varianti emergenti del coronavirus, facendo eco a due studi recentemente conclusi che dimostrano che il colpo di mRNA offriva una solida protezione contro le varianti più infettive emerse per prime nel Regno Unito e in Brasile. (Forbes Italia)

Massa Carrara, dopo il caso della studentessa vaccinata con sei dosi di Pfizer, arriva la spiegazione dell’Asl Toscana Nord Ovest. Si è trattato di un calo di attenzione, di quelli che possono succedere a ogni essere umano, anche se in certe situazioni non dovrebbe accadere”. (L'Occhio)