Colloqui Nato-Russia, il nodo dell'allargamento a Est: davvero l'Alleanza tradì le promesse a Mosca?

La Repubblica ESTERI

Colloqui Nato-Russia, il nodo dell'allargamento a Est: davvero l'Alleanza tradì le promesse a Mosca?

Ecco come andò.

di Enrico Franceschini. Da sinistra: il viceministro della Difesa russo Aleksandr Fomin, il viceministro degli Esteri russo Aleksandr Grushko e il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a Bruxelles per la riunione del Consiglio Russia-Nato (reuters). Come i predecessori Eltsin e Gorbaciov, Putin sostiene che l’Occidente si impegnò a non espandersi in Europa orientale in cambio dell’accordo sovietico alla riunificazione della Germania (La Repubblica)

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Ma l'importante, in questo momento critico per la sicurezza europea, è che ci siamo seduti insieme intorno a un tavolo. Diamo il nostro supporto - in particolare Usa, Regno Unito e Turchia - nella fornitura di attrezzature e nell'addestramento”. (9 colonne)

Secondo l’ANSA:. BRUXELLES, 12 GEN – La Nato ha di fatto respinto la richiesta di Mosca di avere “garanzie legali” per un freno all’allargamento dell’Alleanza a possibili nuovi membri. “Gli Alleati non sono disposti a compromettere sui principi chiave come il diritto dei Paesi a scegliere la propria strada e il diritto dei membri dell’Alleanza alla difesa reciproca”, ha detto Stoltenberg. (Come Don Chisciotte)

Le richieste di sicurezza di Mosca sono rivolte agli Stati Uniti e alle nazioni europee. Fu una libera scelta", ha affermato Grushko, riferendosi alla crisi dei Caraibi. (L'AntiDiplomatico)

l Consiglio NATO-Russia non è andato come Mosca sperava: l'Alleanza atlantica ha di fatto respinto le richieste del Cremlino di avere «garanzie legali» su un eventuale allargamento. Nel campo russo la delusione è palese: il viceministro degli Esteri Alexander Grushko ha dichiarato che la situazione del controllo degli armamenti in Europa è «completamente degradata» e che Mosca e NATO «non hanno affatto un'agenda comune positiva» (Ticinonline)

Stati Uniti e alleati non possono accettare un salto indietro nel tempo, all’epoca delle “sfere di influenza”, e così minacciano nuove massicce sanzioni economiche in caso di mancata de-escalation. Ma tra gli Stati membri si conferma quell’ambiguità di posizioni su Mosca che inevitabilmente mina l’ambizione di “parlare con una voce sola” (ISPI)

Pochi studiosi hanno analizzato la fine della guerra fredda con più accuratezza e rigore di Mary E. Sarotte. 568, dollari 35) Eppure, il colloquio con Baker fu probabilmente decisivo per convincere un Gorbaciov già vacillante. (Corriere della Sera)