Strage di Uvalde in Texas, viaggio nella mente dei pro-armi: “Colpa dei fucili? No anzi, diamoli agli insegnanti”

L'Espresso ESTERI

Sono morte ventidue persone, diciannove erano bambini, tre gli adulti, compreso l’attentatore diciottenne Salvador Ramos, studente delle superiori nello stesso complesso.

Nulla di quello che i democratici vorrebbero - background check e messa al bando di certe armi - sarebbe stato capace di fermare la sparatoria.

Non c'è differenza morale nella mia mente tra un uomo che uccide quindici persone e un uomo che ne uccide due». (L'Espresso)

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Una società che genera, in forma oramai strutturale, questo orrore, e non è capace di fermarsi, e ripensarsi daccapo, dalle radici, è una società che non ha domani. Non c’è un torto da vendicare, non il fantasma di una nazione da resuscitare: c’è la morte, solo la morte da celebrare, in un giorno qualunque. (la Repubblica)

Il blog/forum Italians, da cui questa rubrica prende il nome, ha quasi 24 anni. Viene dalla Guerra di Indipendenza, quando la cittadinanza organizzata in una 'ben regolata milizia' riuscì a opporsi alla Corona britannica. (Corriere della Sera)

Le armi, insomma, come la croce, la bandiera e il diritto alla vita diventano elementi per costruire un’identità di destra e conservatrice Il numero di armi in mano a civili è oggi 120 per ogni 100 abitanti, nel 2011 erano 88. (Valigia Blu)

Io, che sono sacerdote oltre ad insegnare, ho offerto la messa quotidiana per le vittime (e anche per l'aggressore, perché' così Gesù ci ha insegnato) e le loro famiglie. Sarebbe ragionevole considerare entrambi i problemi, non opporli, ma il divorzio politico in atto negli Stati Uniti, rende persino più rigida una situazione da sempre difficile (Corriere della Sera)

La frase è definitiva ma non deve ingannare, la questione delle armi nella società civile americana è una faccenda molto complessa che affonda le sue radici lontano nel tempo. All’ingresso dello Stato americano del Minnesota, provenendo dal Wisconsin, c’è un cartello raffigurante un fucile e una rivoltella. (Panorama)

Il diritto è invece l’universo in cui si iscrive (e forse si illude) la società umana che pensa di poter garantire, attraverso la razionalità delle norme, la propria sopravvivenza Da una parte «il male», dall’altra «il diritto». (La Stampa)