G8 di Genova, 20 anni dopo. Il ricordo del cronista: chi non ha pagato

Virgilio Notizie INTERNO

Non sono stati aiutati a fare alcuna differenza tra gli Ultras e una piazza complessa come quella che si è palesata a Genova 20 anni fa

G8 di Genova, 20 anni dopo.

Virgilio Notizie lo ha rintracciato per comprendere, grazie a un’intervista, cosa significa oggi ricordare il G8 e cosa resta ancora da fare per rendere giustizia alle vittime, dopo 20 anni.

Dal luglio di 20 anni fa, non ha mai smesso di occuparsi del G8, analizzandolo alla luce della propaganda politica e dell’accertamento delle responsabilità. (Virgilio Notizie)

Su altre testate

"Io ho chiesto scusa non come assassino ma come una persona che ha avuto un trauma in servizio", ha aggiunto Placanica Così Mario Placanica intervistato dal direttore dell'Adnkronos Gian Marco Chiocci nel corso del convegno dal titolo 'Dal G8 di Genova a Roma. (Adnkronos)

di Piero Ceccatelli. “Al G8 di Genova ero nella caserma Diaz assieme ad altre 92 persone, come me tutte pestate ed arrestate. E’ corretto annoverare il G8 fra i grandi misteri d’Italia: da Piazza Fontana a Ustica, alle varie stragi? (Luce)

Placanica, visibilmente provato, ha ricordato l’evento tragico “che è successo a due ragazzi, due ragazzi giovani. Così Mario Placanica intervistato dal direttore dell’Adnkronos Gian Marco Chiocci nel corso del convegno dal titolo ‘Dal G8 di Genova a Roma. (Entilocali-online)

Lungo il cammino, luogo per luogo, abbiamo affrontato questioni sociali e ambientali del momento, con visite guidate e incontri con singoli e associazioni". piedi sotto il sole dalla caserma di Bolzaneto, in Val Polcevera, e sino in piazza Alimonda, alla Foce, e poi alla scuola Diaz di via Cesare Battisti, ad Albaro, dove arriveranno solo a tarda serata. (Primocanale)

Si tratta dell’ennesima situazione di negazionismo delle foibe, una tragedia per troppi anni sottaciuta o minimizzata ma finalmente adesso conosciuta da tutti". "Inoltre trovo veramente incommentabile - conclude Berrino - il silenzio della sinistra istituzionale che non ha condannato lo striscione offendendo così la memoria di nostri connazionali, tra cui Norma Cossetto, che hanno trovato la morte per odio ideologico dei comunisti titini” (LaVoceDiGenova.it)

Un fiorire di musica militante, in cui i diritti erano cantati, le lotte e l’antifascismo si legavano ai volti della musica indipendente, perfino il concerto del Primo Maggio sembrava un mezzo per sognare quel cambiamento. (Il Manifesto)