Vent’anni dal G8 di Genova, il ricordo di Placanica: «Sono un uomo morto che sconta la sua prigione»

LaC news24 INTERNO

Né chi ha sparato, né chi manifestava contro il G8 con un estintore in mano a sei metri da lui, è mai stato in carcere.

Una perizia ha stabilito che uno di quei due proiettili sarebbe stato ‘deviato’ da un calcinaccio trafiggendo Carlo Giuliani

In una prigione più solitaria e più scura: «Io sono morto da quel giorno come Giuliani.

Il desiderio di chiedere scusa. «Io servivo lo Stato, Giuliani manifestava. (LaC news24)

Ne parlano anche altre fonti

Purtroppo ne ho subite tante nella vita, ma la cosa più brutta è stato dover sparare. "La cosa più brutta è stato dover sparare, ma ero un Carabiniere". (Adnkronos)

piedi sotto il sole dalla caserma di Bolzaneto, in Val Polcevera, e sino in piazza Alimonda, alla Foce, e poi alla scuola Diaz di via Cesare Battisti, ad Albaro, dove arriveranno solo a tarda serata. La marcia da Bolzaneto alla scuola Diaz, toccando i luoghi simbolo delle giornate del luglio 2001, è un altro segnale che "un nuovo mondo è necessario" (Primocanale)

“Io ho chiesto scusa non come assassino ma come una persona che ha avuto un trauma in servizio”, ha aggiunto Placanica Però – ha detto – io lavoravo per lo Stato, Carlo di certo non manifestava a favore dell’Arma dei Carabinieri”. (Entilocali-online)

Si tratta dell’ennesima situazione di negazionismo delle foibe, una tragedia per troppi anni sottaciuta o minimizzata ma finalmente adesso conosciuta da tutti". "Inoltre trovo veramente incommentabile - conclude Berrino - il silenzio della sinistra istituzionale che non ha condannato lo striscione offendendo così la memoria di nostri connazionali, tra cui Norma Cossetto, che hanno trovato la morte per odio ideologico dei comunisti titini” (LaVoceDiGenova.it)

di Piero Ceccatelli. “Al G8 di Genova ero nella caserma Diaz assieme ad altre 92 persone, come me tutte pestate ed arrestate. E’ corretto annoverare il G8 fra i grandi misteri d’Italia: da Piazza Fontana a Ustica, alle varie stragi? (Luce)

Un fiorire di musica militante, in cui i diritti erano cantati, le lotte e l’antifascismo si legavano ai volti della musica indipendente, perfino il concerto del Primo Maggio sembrava un mezzo per sognare quel cambiamento. (Il Manifesto)