Non si diventa Guardiola per caso. L'attenzione maniacale ai dettagli, anche a De Gregori - ilNapolista

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In fondo ad ogni discorso di Guardiola, se guardi bene, c’è Guardiola.

Adesso sembro Francesco De Gregori che dice ‘La storia siamo noi’».

Guardiola non è un guru a caso e non ha lo stipendio da guru per raccomandazione celeste.

C’è un pezzo molto carino de L’Ultimo Uomo che riepiloga in sequenza tutti gli elogi che Guardiola ha distribuito nel corso degli anni, a pioggia

La citazione di “La storia siamo noi” dopo il Psg è l’ultimo pezzo d’arte di uno stratega della comunicazione. (IlNapolista)

Su altri giornali

Pep Guardiola ha elogiato Neymar jr., che ritroverà da avversario domani nella semifinale d'andata degli ottavi di Champions League: "Sono un suo grande ammiratore", ha detto il tecnico del Manchester City in conferenza. (TUTTO mercato WEB)

La domanda è se al ritorno saremo la squadra del primo tempo o quella del secondo tempo: se saremo quella della ripresa, andremo in finale". Quando giochi l'andata di semifinale non giochi libero, giochi pensando a non prendere gol, che c'è un'altra partita, che ci sono avversari pericolosissimi. (Calciomercato.com)

Antonio Giordano, giornalista del Corriere dello Sport, ha parlato di Pep Guardiola attraverso un lungo post sui suoi canali social: "Pep non ha paura e cita De Gregori: «Adesso sembro Francesco De Gregori che dice La storia siamo noi». (AreaNapoli.it)

De Gregori, pasta e sorrisi: l'empatico Guardiola, campione anche davanti ai microfoni dal nostro inviato Emanuele Gamba. Pep Guardiola (reuters). Il tecnico catalano del Manchester City non banalizza, dà sempre un'idea di spontaneità: ma anche questo fa parte del personaggio che si è costruito negli anni, con il suo perfezionismo. (la Repubblica)

"Il problema è che quando giochi una partita del genere di una competizione così importante non ti lasci andare. Ai miei ragazzi dico sempre 'La storia siamo noi': quando riusciamo a essere noi stessi siamo davvero una buona squadra". (La Repubblica)

«Noi siamo noi quando giochiamo come sappiamo, quando siamo noi come squadra. Quando giochi l'andata di semifinale non giochi libero, giochi pensando a non prendere gol - spiega Guardiola -, che c'è un'altra partita, che ci sono avversari pericolosissimi. (ilmessaggero.it)