Per 54 filiali Ubi di Bergamo arriva il passaggio a Intesa Sanpaolo

L'Eco di Bergamo ECONOMIA

Un migliaio in Italia le filiali che da lunedì 12 aprile cambieranno logo, 54 in provincia di Bergamo.

Intesa Sanpaolo diventerà, infatti, la prima banca per numero di sportelli, 117.

Conto alla rovescia per il via libera alla grande «migrazione» di clienti Ubi a Intesa Sanpaolo (Its) che lo scorso 30 luglio ha chiuso con successo l’Offerta pubblica di acquisto e scambio (Opas) sull’ex popolare lanciata il 17 febbraio 2020. (L'Eco di Bergamo)

Ne parlano anche altre fonti

Impatto sociale, crescita e sviluppo sostenibile alla base dello sviluppo del business, per accompagnare il territorio canavesano verso la transizione energetica e contribuire al miglioramento generale del benessere della comunità: sono i valori che guidano lo sviluppo di Azienda Energia e Gas Società Cooperativa, alla quale Intesa Sanpaolo ha erogato un finanziamento S-Loan (Sustainability Loan) di 2,5 milioni di euro. (QC QuotidianoCanavese)

I correntisti di Ubi Banca coinvolti nel passaggio a Intesa San Paolo sono già stati avvisati con comunicazioni cartacee e online per spiegare cosa succederà. Con questa operazione Intesa San Paolo diventa la prima banca per numero di sportelli in Bergamasca (MyValley.it)

Sul territorio cremonese, alcuni sportelli ex Ubi sono già stati ceduti alla Banca popolare dell’Emilia-Romagna (Bper), in conformità alle decisioni prese dall’Antitrust, mentre i cinque restanti passeranno definitivamente lunedì sotto le insegne di Intesa Sanpaolo (Cremonaoggi)

Il 22 febbraio erano passate a BPER Banca ben diciotto filiali UBI della provincia di Arezzo. Al termine di questa settimana sarà la fine effettiva di UBI Banca in tutta Italia. (Qui News Arezzo)

Intesa Sanpaolo destinerà al progetto un euro per molti dei prodotti acquistati dai clienti in modalità online, con il duplice obiettivo di incrementare la raccolta fondi e l’alfabetizzazione digitale della clientela. (TargatoCn.it)

Intesa Sanpaolo destinerà al progetto un euro per molti dei prodotti acquistati dai clienti in modalità online, con il duplice obiettivo di incrementare la raccolta fondi e l’alfabetizzazione digitale della clientela. (Il Friuli)