Didattica a distanza, una professoressa: “A volte mi sento una pazza” – Ascolta il podcast – L'Arno.it

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Con i programmi già ridotti all’osso, il rischio di perdere un’intera generazione è molto alto.

L’impersonalità della DAD fa sognare a molti di poter andare presto in pensione.

ASCOLTA LA STORIA SUL PODCAST. Solo chi ha alle spalle un background solido riesce a rimanere a galla: gli altri non possono che restare indietro, nonostante l’impegno dei genitori. (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altri media

Il caso della famiglia dello studente condannata a risarcire il professore che alcuni anni fa era stato “bullizzato” in classe è davvero da manuale. La sentenza farà certamente scuola perché fa riferimento al principio della cosiddetta “culpa in educando” che grava sui genitori in relazione al comportamento dei figli. (Tecnica della Scuola)

Restano salve le autonome iniziative dei Dirigenti Scolastici in ordine all’organizzazione della didattica a distanza e smart-working Le altre scuole rimangono in Dad. (Il Cirotano)

Alcuni sindaci, infatti, hanno firmato alcune ordinanze restrittive che fanno slittare il ritorno in presenza degli alunni tra i banchi. Anche a Casamarciano attività didattica in presenza sospesa dal 7 al 17 aprile, come stabilito dall'ordinanza del sindaco Carmela De Stefano. (NapoliToday)

E c’è preoccupazione per i ragazzi. Alla Nigra abbiamo iniziato per primi, a settembre, poi abbiamo dovuto lasciare a casa le seconde e le terze medie. (La Stampa)

Con la quasi totalità degli alunni in presenza (82-83%) le Isole: la Sicilia con 614.891 e la Sardegna con 170.004 A partire dal 2 marzo invece il numero degli studenti a scuola ha oscillato tra 800mila e 1,6 milioni, con una isolata punta di 2,8 milioni (il 6 marzo). (Adnkronos)

Se uno studente è positivo. Nelle scuole primarie e secondarie i compagni di un alunno positivo sono considerati tutti contatti stretti. In caso di variante, Ats sottoporrà il caso a tampone molecolare in sostituzione dell’intigenico. (Prima Lodi)