Covid-19: con le reinfezioni rischio di morte vicino allo zero

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
RaiNews SALUTE

Un’evenienza non semplice da evitare, ma che comunque quasi mai comporta rischi particolari per la salute.

Ma soprattutto, meno di una persona su diecimila ha avuto una forma grave di Covid-19 dopo la prima guarigione.

Merito soprattutto della vaccinazione che, seppur talvolta «aggirata» da Omicron, garantisce una protezione dal rischio di reinfezione quasi del 70 per cento

Il contagio è la conseguenza della capacità dell’ultima forma del coronavirus di eludere la risposta immunitaria garantita dalla vaccinazione o dall’aver già contratto l’infezione. (RaiNews)

Su altre testate

Possiamo anche prevedere pratiche di riabilitazione mirate, a seconda dei sintomi Long Covid presenti nella singola persona. Oggi si pensa che il Long Covid possa interessare addirittura il 50% dei pazienti ex Covid (le statistiche per ora variano molto e si parla di un range compreso fra il 13 e il 60,5). (Corriere della Sera)

Sanità – Nursing Up De Palma: «Infermieri italiani sempre più vecchi. A tutto questo si uniscono adesso i dati allarmanti sull’età media di “una popolazione infermieristica” che almeno in Italia tende pericolosamente all’invecchiamento». (Sardegna Reporter)

A tutto questo si uniscono adesso i dati allarmanti sull’età media di “una popolazione infermieristica” che almeno in Italia tende pericolosamente all’invecchiamento». Le Regioni che hanno il maggior numero di infermieri al di sopra dei 58 anni sono: Lombardia, Sicilia, Lazio, Campania e Emilia Romagna (Sardegna Reporter)

Per tutti loro, sono passati almeno due anni dall’infezione da Sars-CoV-2 e dal ricovero per l’evoluzione di Covid-19. Questa l’istantanea che emerge da uno studio pubblicato sulla rivista «The Lancet Respiratory Medicine»: il primo a monitorare le condizioni di oltre mille persone a due anni e più dall’infezione. (RaiNews)

Nei questionari sulla salute mentale, il 35% dei pazienti con Long Covid ha riportato disagio, il 13% mostrava sintomi di ansia e l'11% di depressione. Al follow up a due anni l'89% dei partecipanti era comunque tornato al proprio lavoro (leggo.it)

APPROFONDIMENTI COVID-19 I dati Iss LO STUDIO Sintomi per oltre la metà dei pazienti LA RICERCA Virus «aumenta del 20% il rischio di impotenza» LA RICERCA Ecco come il virus fa la tana nel corpo LO STUDIO Long Covid, come riconoscerlo? Il Long Covid aumenta il rischio di anomalie nella coagulazione del sangue e trombosi. (ilmessaggero.it)