Putin rischia di rimanere solo, cento di diplomatici pronti a dimettersi: l'effetto Bondarev

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Le dimissioni del delegato russo all’Onu, Boris Bondarev, potrebbero aver aperto una falla nel sistema granitico costruito dal presidente russo Vladimir Putin che adesso teme la fuga dei funzionari.

Fonte foto: ANSA Il presidente russo Vladimir Putin a una riunione del Consiglio di Stato russo. Cento di diplomatici russi pronti a dimettersi, la fuga da Putin. Secondo quanto avrebbero rivelato fonti occidentali con buoni contatti nella diplomazia russa, “oltre cento funzionari sarebbero pronti a ripetere il gesto di Bondarev” . (Virgilio Notizie)

Ne parlano anche altre fonti

A questo si aggiunge l’indiscrezione del sito indipendente russo Meduza, secondo cui nell’élite russa starebbe montando un serpeggiante pessimismo Il gesto del diplomatico russo Boris Bondarev potrebbe non restare un caso isolato. (Open)

Secondo fonti occidentali con buoni contatti nel mondo della diplomazia russa, «oltre cento funzionari sarebbero pronti a ripetere il gesto di Bondarev». Un compito che il caso Bondarev e quello dei cento diplomatici rendono ora proibitivo (Corriere della Sera)

È arrivata la prima defezione di livello nella diplomazia russa, in polemica con l'invasione dell'Ucraina: il consigliere presso la missione russa alle Nazioni Unite a Ginevra, Boris Bondarev, ha lasciato il suo incarico e la diplomazia, criticando le azioni di Mosca in Ucraina. (L'HuffPost)

Anche Anatolij Chubais, ex vicepremier, ha lasciato l'incarico di inviato di Putin per il clima e pure la Russia. Parole che lo hanno costretto a chiedere protezione alla Svizzera per paura di ritorsioni da parte di Vladimir Putin (Liberoquotidiano.it)

Bondarev ha anche affermato che la guerra di Vladimir Putin contro l'Ucraina “e anche contro l'intero Occidente”, è "il crimine più grave contro il popolo russo". E per ottenere questo risultato “sono disposti a sacrificare tutte le vite necessarie e migliaia di ucraini e russi sono già morti per questa ragione”. (EuropaToday)

“Al posto di analisi imparziali e sobrie previsioni”, spiega il diplomatico, “ci sono cliche’ di propaganda nello spirito dei giornali sovietici degli anni Trenta”. Lo ha reso noto su Twitter l‘avvocato internazionale Hillel Neuer. (IL GIORNO)