“Qui vive un antifascista”, il cartello di Sala sulla sua porta di casa: la risposta del sindaco…

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Intanto i proprietari dell’abitazione di Cuneo hanno denunciato l’episodio, su cui indaga ora la Digos di Cuneo.

Il 24 gennaio fuori dalla porta di casa di Aldo Rolfi, figlio della partigiana Lidia Beccaria Rolfi, a Mondovì (Cuneo), era apparsa la scritta "Juden hier", ovvero "Qui ci sono ebrei".

Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha risposto alla scritta antisemita “Juden hier”, cioè “Qui ci sono ebrei”, apparsa la notte del 24 gennaio sulla porta di casa di Aldo Rolfi, figlio della partigiana Lidia Beccaria Rolfi, a Mondovì, in provincia di Cuneo. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre fonti

Chi era Lidia Beccaria Rolfi. Deportata nel lager di Ravensbrück, in Germania, rimase prigioniera per 11 mesi, dal 27 giugno 1944 in poi, e ha raccontato l’orrore dei lager nel libro Le donne di Ravensbrück: testimonianze di deportate politiche italiane. (Open)

Il primo cittadino ha pubblicato su Instagram la foto del cartello che ha affisso in segno di solidarietà con la famiglia disulla cui abitazione, a Mondovì in provincia di Cuneo, è comparsa la scritta ‘Juden Hier’ come nelle città tedesche durante il nazismo. (Leggo.it)

"; " Signor sindaco, lei mi fa volare "; " Il mio sindaco "; " Milano antifascista ". Beppe Sala, sul proprio profilo Instagram, ha risposto così alla scritta antisemita di Cuneo apparsa sulla porta del figlio di Lidia Beccaria Rolfi. (ilGiornale.it)

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Il primo cittadino di Milano, Giuseppe Sala, ha voluto dare il proprio contributo nella lotta all'antisemitismo, proprio nei giorni in cui l'odio razziale contro gli ebrei sta tornando a galla, alla vigilia della Giornata della Memoria dell'Olocausto. (Sputnik Italia)

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