Ronaldinho, 40 anni in un carcere: l’unica costante della sua vita è l’amore per il calcio
Esattamente 10 anni prima il brasiliano, il 14 marzo del 2010, faceva palpitare i cuori dei tifosi del Milan che a San Siro lo vedevano dribblare e cercare la via della rete contro il Chievo Verona.
Andando ancora indietro, il 14 marzo del 2004, sul campo del Murcia segnò la rete del raddoppio per il Barcellona con un comodo appoggio a porta vuota.
L'unica cosa costante è l'amore per il calcio e a dimostrarlo sono le immagini che arrivano dalla prigione paraguaiana. (Calcio Fanpage)
Ne parlano anche altre testate
In blaugrana Dinho vivrà i momenti migliori della carriera, vincendo il Pallone d’oro del 2005, due titoli nazionali e la Champions League. Ha vinto il Mondiale e il Pallone d’oro, militando nel Barcellona (News Mondo)
Avevo avuto la possibilità di giocare nel Flamengo, la squadra che sognavo. Per l’occasione rispolveriamo una vecchia intervista che il brasiliano aveva rilasciato alla Gazzetta dello Sport nel 2015. (Pianeta Milan)
Il calcio è stato azzerato, anche se in giro si fa finta di non essersene accorti. C'è uno strano pianeta su cui questo stramaledetto virus da incubo non è mai arrivato. (Milan News)
I festeggiamenti per i 40 anni, però, non sono rimandati: i detenuti organizzeranno un barbecue per il compleanno di Ronaldinho, che sicuramente non dimenticherà il suo ultimo viaggio in Paraguay. Oggi compie 40 anni e lo fa nel momento più buio della sua vita. (Fox Sports Italia)
Il poderoso Real dei vecchi Galacticos – Ronaldo, Zidane, Beckham – era finito là. Fatto a pezzi, definitivamente, dai colpi affondati da Ronaldinho e da un giovane pupillo dell’asso brasiliano: sembrava un bambino e si chiamava Leo Messi. (La Gazzetta dello Sport)
L'ex fuoriclasse brasiliano compie 40 anni, ma c'è da scommettere che sarà probabilmente il festeggiamento meno allegro della sua vita. Tutto è nato il 6 marzo quando è stato fermato dalla polizia paraguaiana perché in possesso di passaporti falsi. (la Repubblica)
