L'allenatore Erbstein dal Cagliari al Grande Torino | Cagliari

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Ernő Egri Erbstein, calciatore e allenatore ungherese nato nel 1898 in una famiglia ebraica della Transilvania, prima di diventare uno dei fautori del “Grande Torino”, allenò anche il Cagliari.

Tra questi c’era anche un volto noto del Cagliari, Ernő Egri Erbstein, di cui vi vogliamo raccontare la storia.

Morirono 31 persone, tutti i fenomeni del Grande Torino e lo staff.

L’ultimo grande aiuto per salvarsi Erbstein lo ricevette ancora una volta dal presidente Novo che lo tenne nascosto fino alla fine della guerra

Erbstein si accasò a Torino, dove l’ambiziosa dirigenza gli offrì la panchina e la possibilità per le figlie di frequentare una scuola privata. (vistanet)

Se ne è parlato anche su altre testate

L’Italia del calcio si ritrovò così a piangere una delle squadre più forti di tutti i tempi, il Grande Torino, capace di vincere cinque scudetti consecutivi negli anni ’40. “Il Grande Torino – dichiara il presidente della FIGC Gabriele Gravina - è un simbolo di unità nazionale che non verrà mai dimenticato. (TUTTO mercato WEB)

Venerdì il consueto giro di tamponi curato da Federlab, con il gruppo che potrebbe spostarsi sul sintetico del “Despar” di Bisconte Domenica, intanto, si torna in campo, contro un Rotonda che avrà la motivazione supplementare originata dal cambio di allenatore, con Alfonso Pepe subentrato a Davide Boncore. (Messina Sportiva)

Il sindaco della città in provincia di Macerata, Giuseppe Pezzanesi, ha onorato con affetto e gratitudine le vittime di Superga, con tutta l'amministrazione comunale e insieme a numerosi tifosi del Torino (Tuttosport)

Il gol di Vojvoda al Parma può cambiare la stagione granata, per commentare la prestazione del terzino ai nostri (Torino Granata)

Chi ama Torino ama il Grande Torino. Gli altri ricordi. Tributi sono arrivati anche da esponenti del mondo sportivo tricolore e della politica. (IL GIORNO)

La città di Tolentino rende omaggio al “Grande Torino” con l’intitolazione di un nuovo parco cittadino, che si trova tra piazzale Beato Angelico e via Santa Rita da Cascia. A scoprire la stele che ricorda tutti i caduti di Superga, oltre al primo cittadino, tanti giovani tifosi provenienti anche da altri comuni tra cui Pollenza, Macerata e Camerano. (Cronache Maceratesi)