Prezzo fisso al petrolio: il contrattacco russo

La Legge per Tutti ESTERI

La Russia si sta preparando alla mossa decisa dall’Ue d’intesa con il G7 di imporre un prezzo fisso al barile di petrolio: ecco cosa intende fare. C’era da aspettarsi una mossa della Russia dopo la decisione del G7 di stabilire un prezzo fisso al barile di petrolio russo. Una scelta che limita i rincari che si sono verificati in questi mesi, e che non è stata ben digerita da Mosca. La Russia sta considerando la possibilità di fissare un prezzo minimo per le sue vendite internazionali di petrolio in risposta al tetto imposto dal G7. (La Legge per Tutti)

Ne parlano anche altri media

Scattate le nuove sanzioni Ue per tentare di limitare i finanziamenti di Mosca alla guerra in Ucraina. Al divieto di importare via nave il greggio nel Vecchio Continente si aggiunge il tetto al prezzo, valido anche nei Paesi del G7 e Australia. (Sky Tg24 )

Il primo fattore da osservare riguarda il comportamento dell'Opec+: se questo cartello di produttori, a cui la Russia partecipa come membro aggiunto e non organico, restringerà la produzione il pericolo sarà minore. (Italia Oggi)

Secondo il piano Mosca sta valutando di imporre un prezzo fisso per i barili russi o di stabilire sconti massimi sui benchmark internazionali ai quali possono essere venduti. (Borse.it)

L’embargo contro il petrolio russo è entrato in vigore dalla giornata di ieri nell’Unione Europea. Sopra tale soglia saranno impediti anche servizi come il trasporto marittimo e l’assicurazione dei carichi. (InvestireOggi.it)

Scattano da oggi embargo al petrolio russo e price cap a 60 dollari al barile. L'embargo in teoria potrebbe far salire i prezzi ma oggi, dopo un avvio in crescita, le quotazioni sono tornate leggermente indietro. (ilmessaggero.it)

Il governo russo e le compagnie nazionali stanno. (Teleborsa)