Fondazione Tamagni: "Danno minimo"

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La Fondazione è quella intitolata alla memoria del nipote del prete: Damiano Tamagni deceduto tragicamente alla Stranociada di Locarno del 2008, vittima di un pestaggio.

Ad assicurarlo è Maurizio Tamagni, il fratello di don Samuele, il parroco di Cadro arrestato dopo essersi presentato al ministero pubblico confessando un serie di reati finanziari commessi ai danni dei famigliari, di una parrocchia e di una fondazione. (RSI.ch Informazione)

Ne parlano anche altri media

Non è noto al momento se si tratti dello stesso uomo che già aveva causato problemi al sacerdote in passato Stando ad alcune fonti già alcuni anni fa il sacerdote si sarebbe invaghito di un uomo che lo avrebbe "costretto" a dilapidare somme importanti. (Ticinonline)

BELLINZONA - Il parroco di Cadro, Don Samuele Tamagni, e l'altra persona fermata per illeciti finanziari resteranno in carcere almeno fino a inizio gennaio. Sul suo conto - e su quello dell'altra persona fermata, un 27enne italiano - pesano le accuse di appropriazione indebita, riciclaggio e truffa. (Ticinonline)

Gli accertamenti riguardano in particolare una serie di presunti reati finanziari ai danni di alcuni congiunti del 40enne, di una parrocchia e di una fondazione. Si legge dalla nota del Ministero pubblico: “Il sacerdote si è presentato spontaneamente il 19 novembre, al termine dei verbali di interrogatorio, è stato disposto il suo arresto. (laRegione)

Don Samuele si era presentato spontaneamente al Ministero pubblico il 19 novembre e, al termine dei verbali di interrogatorio, era stato disposto il suo arresto. Le ipotesi di reato sono quelle di truffa, appropriazione indebita e riciclaggio di denaro. (Ticinonews.ch)

Il parroco su cui pende un procedimento penale è di Cadro e si è costituito venerdì, presentandosi spontaneamente al Ministero pubblico. A riferirlo è la Rsi, secondo cui le malversazioni ammonterebbero a 100mila franchi. (Ticinonews.ch)

La conferma della carcerazione di sicurezza è stata decisa dal Giudice dei provvedimenti coercitivi. La conferma dell’arresto è probabilmente da legare a esigenze istruttorie, vale a dire a un ipotetico rischio di collusione o inquinamento delle prove da parte degli indagati. (Corriere del Ticino)