La censura cinematografica in Italia, da Ultimo Tango al Salò di Pasolini

La commissione di revisione cinematografica ha negato il rilascio del nulla osta, motivando la bocciatura con la "perversività e sadismo gratuiti" dell'opera.

a Arancia Meccanica a Ultimo Tango a Parigi, da Salò a Cannibal Holocaust, è lunga la lista dei film italiani bloccati dalla censura dal dopoguerra ad oggi.

A chiudere la lista delle pellicole famose Salò o le 110 giornate di Sodoma, del 1975, diretto da Pier Paolo Pasolini

Da Ultimo tango a Parigi a Salò di Pier Paolo Pasolini. (AGI - Agenzia Italia)

Ne parlano anche altre fonti

In pratica «si mette in essere una sorta di autoregolamentazione e saranno i produttori o i distributori ad autoclassificare l’opera cinematografica, alla commissione il compito di validare la congruità» E così torna alla mente il processo e il rogo di Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci, il caso più eclatante di censura – correva l’anno 1972 – subita da una pellicola. (Rolling Stone Italia)

Censura cinematografica – Dario Franceschini ha firmato il decreto per l’abolizione definitiva in Italia. La censura cinematografica è la possibilità, da parte dello Stato, di intervenire sulle opere cinematografiche, apportando modifiche oppure vietandone l’uscita. (Team World)

Nei decenni passati gli interventi della censura avvenivano addirittura in fase di sceneggiatura o di riprese Questa funzione sarà in ogni caso mantenuta: è stata istituita con lo stesso decreto la Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche presso la Direzione generale cinema del Ministero della cultura, con il compito di verificare la corretta classificazione delle opere cinematografiche da parte degli operatori. (Wired.it)

Ma, rispetto al passato, avranno un'arma in meno: non è più possibile negare il nulla osta per la proiezione in pubblico di un film. D'altro canto la notizia è importante perché attesa dal 2016 quando la sua importante Legge Cinema annunciava proprio queste misure. (ilGiornale.it)

Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha firmato il decreto ministeriale con cui “istituisce la Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche presso la Direzione generale cinema del Ministero della Cultura”. (Sputnik Italia)

Non è più previsto, fa sapere una nota, il divieto assoluto di uscita in sala né di uscita condizionata a tagli o modifiche. (Today.it)