Gigi Simoni, l'omaggio del calcio. Moratti: "Gli hanno impedito di vincere un campionato"

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Appena saputo la notizia ho chiamato i miei compagni, da Ze Elias a Zamorano che vivono dall'altra parte del mondo.

Queste le parole rilasciate all'Ansa da parte di Massimo Moratti per omaggiare la memoria di Gigi Simoni, scomparso nella giornata odierna all'età di 81 anni.

Avevamo dei limiti, anche difensivi, ma eravamo compatti e poi avevamo Ronaldo, Zamorano, Djorkaeff, Moriero... Forse avremmo meritato qualcosa in più, soprattutto Simoni, che venne esonerato dopo una vittoria. (QUOTIDIANO.NET)

Ne parlano anche altri giornali

In carriera ha collezionato più di 330 panchine in partite ufficiali, vincendo anche la Coppa Uefa del 1998 con l’Inter. Dopo 11 mesi esatti, l’ex allenatore di Lazio e Inter tra le altre, non ce l’ha fatta. (Giallorossi.net)

Anche il suo calcio era così: umile ma funzionale, capace di far fruttare al meglio ciò che aveva a disposizione”. Così l’Inter nella nota in cui ricorda Gigi Simoni, scomparso all’età di 81 anni. (Liberoquotidiano.it)

Di Gigi Simoni viene ricordato soprattutto la sua esperienza sulla panchina dell’Inter. Tra le tante dichiarazioni, una ci sembra fotografare bene la traccia lasciata da Gigi Simoni in questo mondo. (Vanity Fair Italia)

Tra queste etichette, Simoni ne ha portate fondamentalmente tre: “uomo di calcio”, “brava persona” e “vittima e vittimista numero uno dell’affaire Iuliano-Ronaldo”. E’ accaduto anche a Gigi Simoni, scomparso in queste ore, uomo fondamentalmente di un calcio fatto di figurine, di tagliandi da staccarsi allo stadio, di radioline e di commenti che duravano fino al lunedì. (juventibus)

La società ne ha fatte confezionare di quattro tipi: due sono nere e due sono bianche, con diversi loghi. Se giocheremo in deroga al Porta Elisa? (Gazzetta Lucchese)

E nella città della Lanterna Simoni ha iniziato la carriera di allenatore che lo ha portato in mezza Italia e pure in Bulgaria. Un quarto di secolo come giocatore, dapprima nelle giovanili della Fiorentina, poi Mantova, Napoli, ancora Mantova, Torino, Juventus, Brescia e Genoa città nella quale nel 1974 ha appeso le scarpe al chiodo. (La Voce di Mantova)