Così la terza dose riduce ospedalizzazioni e forme gravi di Covid. L’uso di farmaci immunomodulatori e antiinfiammatori

La Stampa SALUTE

Infatti, altri studi condotti utilizzando le stesse molecole in soggetti più gravi hanno confermato la loro validità nel migliorare la prognosi della malattia.

Poiché si tratta di uno studio molto importante anche per le ricadute sull’eventuale somministrazione della 3° dose, si rimanda per un approfondimento al commento presente nel report.

In entrambi i casi si tratta di due importanti comunicazione che permettono in prospettiva di migliorare l’armamentario terapeutico per contrastare ancor più efficacemente la malattia COVID-19

Questi risultati confermano, sia quelli di altri studi sia quanto emerge nella pratica corrente, vale a dire che la vaccinazione è molto efficace nel proteggere dalle forme più gravi di malattia. (La Stampa)

Ne parlano anche altre testate

Grazie agli studi dei ricercatori di tutto il mondo, oggi finalmente ci si può proteggere con i vaccini e anche con gli anticorpi monoclonali. I risultati di fase 3 sembrano molto promettenti, l’efficacia sarebbe comparabile a quelli a mRna (ossia Pfizer e Moderna). (Il Messaggero)

di Francesca Cerati 13 novembre 2021. Stanno per arrivare i vaccini per il Covid-19 formulati alla “vecchia maniera”, già collaudati da decenni per proteggerci dall’epatite B, dalla pertosse e dall'influenza. (Il Sole 24 ORE)

A questi farmaci si aggiungono poi gli anticorpi monoclonali che, a seconda dei casi, vengono già somministrati negli ospedali. Noi non sappiamo se continuando a circolare questo virus possa diventare più aggressivo anche nei confronti dei bambini (San Marino Rtv)

Un gruppo della University College London ha identificato dei potenziali nuovi bersagli nel coronavirus. E ora gli scienziati vogliono mettere a punto una nuova generazione di vaccini, come scrivono nelle conclusioni, che agiscano su questo meccanismo (Wired Italia)

Maggiore flessibilità contro le mutazioni. “Questo vaccino a doppia azione fornirebbe maggiore flessibilità contro le mutazioni e, poiché le cellule T possono essere incredibilmente longeve, potrebbe anche fornire un’immunità più duratura. (Tiscali Notizie)

Espandendo le cellule T preesistenti, tali vaccini potrebbero aiutare a fermare il virus nelle sue tracce in una fase molto precoce” È attualmente in fase di studio un vaccino pan-coronavirus contro il Sars-Cov-2 e tutte le sue varianti. (Corriere dello Sport.it)