Neofascisti ricordano i morti della repubblica di Salò, tensione a Dongo

Prima la Valtellina INTERNO

I manifestanti anti fascisti. Le rose sul Lungo Lago

Manifestazione neo fascista a Dongo. Oggi, domenica 2 maggio, i simpatizzanti dell’associazione si sono riuniti a Dongo, città simbolo del tramonto del Fascismo, per celebrare i morti della repubblica di Salò in occasione dell’anniversario della cattura di Mussolini e dei suoi gerarchi.

Tensione a Dongo, in Provincia di Como, per la manifestazione organizzata dai neofascisti dell’associazione “Mario Nicolini” in commemorazione dei caduti della Repubblica Sociale Italiana e la protesta di anti fascisti. (Prima la Valtellina)

Ne parlano anche altri media

La manifestazione a Dongo, in una piazza blindata con polizia e carabinieri in tenuta antisommossa, è durata pochi minuti: il tempo di scandire i nomi dei morti della Rsi da commemorare Erano circa 200 i camerati che si sono dati appuntamento a Dongo per ricordare Benito Mussolini, fucilato 28 aprile 1945 dai partigiani insieme alla sua amante Claretta Petacci a Giulino, frazione di Mezzegra, a poca distanza. (Corriere TV)

Lì, con un'amica, incontra i quattro giovani di Genova, tra cui il figlio di Grillo, e iniziano a ballare. Io l'ho presa e l'ho fatta alzare dal divano, le ho detto di vestirsi per andare via" (Yahoo Notizie)

Attimi di tensione in piazza: da una parte una settantina di nostalgici del fascismo in abbigliamento nero, dall’altra circa duecento tra esponenti di Anpi, Cgil e gruppi antifascisti. Al di là del clima piuttosto teso, tuttavia, non ci sono stati incidenti. (Corriere della Sera)

La manifestazione dei nostalgici non è stata vietata: ma per numero i manifestanti dell'Anpi superano di gran lunga i nostalgici presenti, che come ogni anno si sono recati davanti a villa Belmonte, a Giulino, dove vennero fucilati Mussolini e la compagna Claretta Petacci. (Fanpage.it)

Da una parte «Presente» e saluti romani. Poi tutti a casa, mischiati al traffico dei gitanti della domenica sul lago (Corriere del Ticino)

Secondo quanto riferito da alcuni funzionari locali le migliaia di peschi morti sarebbero stati uccis da un virus, ma c’è chi punta il dito contro l’inquinamento delle acque. Gli animali in stato di decomposizione vengono sotterrati e ricoperti con strati di cemento, hanno spiegato gli operai. (LaPresse)