Colpo di Stato in Birmania, Facebook chiude la pagina dell’esercito

Il Fatto Quotidiano ESTERI

Già una settimana fa Facebook aveva deciso di limitare “i post dei militari golpisti”, accusati di fare disinformazione . E oggi il social network interviene in modo ancora più radicale chiudendo l’account gestito dall’ esercito della Birmania, mentre prosegue la repressione nei confronti dei manifestanti che ieri ha portato alla morte di due persone

(Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre testate

Secondo il gigante del Web la pagina "Tatmadaw - True News Information Team" avrebbe ripetutamente «violato le regole della comunità che vietano l'incitamento alla violenza». — António Guterres (@antonioguterres) February 21, 2021. (Ticinonline)

Intanto, è emerso che polizia ha arrestato un famoso attore, Lu Min per il suo supporto alle proteste. Ieri erano stati uccisi due manifestanti anti-golpe a Mandalay. Facebook ha chiuso la pagina dell'esercito birmano (conosciuto col nome ufficiale di Tatmadaw) per aver violato le regole della piattaforma, che proibiscono l'incitamento alla violenza. (La Stampa)

Un dimostrante sarebbe stato colpito alla testa e un altro al petto da proiettili veri. Almeno due persone sono rimaste uccise durante le nuove proteste scoppiate a Mandalay, seconda città del Myanmar, contro il golpe militare del 1 febbraio. (La Repubblica)

In diverse città, intanto, i manifestanti hanno già esposto gigantografie delle sue ferite mortali, elevandola a martire del movimento. Dipendenti statali si rifiutano di lavorare, automobilisti rallentano apposta veicoli militari, hacker prendono di mira le aziende controllate dall’esercito, e dimostrazioni vengono organizzate in poco tempo grazie al tam tam dei social media. (Corriere del Ticino)

La giovane è stata colpita alla testa da un colpo d’arma da fuoco proveniente dai militari, durante le manifestazioni contro il golpe nella capitale del Paese. Mya Thwe Thwe Khaing aveva da poco compiuto 20 anni: il 9 febbraio scorso è stata colpita alla testa da un colpo d’arma da fuoco. (Open)

Il governatore piemontese Cirio: "La politica chieda scusa". Scende in piazza a Cuneo la rabbia degli operatori turistici della provincia Granda, che hanno subito gravi danni economici per lo stop allo sci imposto dal governo a causa della pandemia di Covid. (LaPresse)