GTA 6, l'hacker responsabile del leak sarebbe già nel mirino dell'FBI

Dopo che Rockstar Games e Take-Two hanno confermato ufficialmente il clamoroso mega-leak di GTA 6, sembra essere partita ufficialmente la caccia all’uomo responsabile dell’attacco hacker. Ricordiamo infatti che la scorsa domenica sono trapelati oltre 90 filmati e immagini da una build interna dell’erede di GTA V (trovate l’edizione next-gen in sconto su Amazon), con clip risalenti addirittura al 2021 e, ovviamente, non pronte per essere mostrate al grande pubblico. (Spaziogames.it)

Ne parlano anche altre testate

Gli ultimi giorni sono stati molto turbolenti per Rockstar Games. Dopo i numerosi leak di GTA 6, la compagnia statunitense si è trovata una bella gatta da pelare, ma non tutto quel che ne è scaturito ha del negativo. (Tom's Hardware Italia)

Sul web ci sono già diverse immagini in anteprima, nonostante gli sviluppatori di Rockstar Games stiano ancora lavorando e non ci sono conferme ufficiali sull'arrivo di una versione definitiva. Anche perché l'ultimo capitolo risale al 2013 e, dopo una lunghissima attesa, i 'gamer' di tutte le età non vedono l'ora di potersi confrontare con la nuova versione. (leggo.it)

Sembra davvero che i guai per Take-Two Interactive non siano ancora finiti: dopo aver dovuto fare i conti con il clamoroso mega-leak di GTA 6, adesso è stato il publisher stesso a essere vittima di un nuovo attacco hacker. (Spaziogames.it)

La notizia è stata riportata da Uber, la compagnia che sarebbe stata bucata pochi giorni prima l’attacco ai danni di Rockstar, con buona probabilità dalla stessa persona o gruppo di malintenzionati. (The Games Machine)

Il presunto hacker di GTA 6 sarebbe ora sotto indagine anche da parte dell'FBI. Questo è quanto indica Uber: la compagnia ha segnalato che la stessa persona ha attaccato Rockstar Games è colpevole anche di un hacking all'app. (Multiplayer.it)

Pirati informatici hanno colpito lo sviluppatore di videogiochi Rockstar Games, rivelando materiale inedito del suo ultimo titolo: GTA VI. La software house sarebbe stata anche ricattata. Il publisher ha perso milioni in Borsa. (Start Magazine)