Reggio Calabria ferma le firme per il referendum eutanasia: «Tratta temi in contrasto con la religione»

Open INTERNO

L’assessora alle attività produttive della cittadina Irene Calabrò nega tutto e parla di un disguido generato dagli uffici comunali.

Il comune di Reggio Calabria nega il permesso per il tavolino di raccolta firme per il referendum sull’eutanasia perché «tratta temi antitetici ai dogmi religiosi».

Ma all’inizio di luglio i radicali avevano lamentato un’altra curiosa situazione, sempre a Reggio: la Città Metropolitana aveva concesso un solo tavolo per i Referendum Day e un totale di tre per tutto luglio

Lo fa sapere l’attivista e politico Marco Cappato su Twitter, a cui il municipio ha negato la concessione di piazza San Giorgio per la raccolta firme dell’associazione “Luca Coscioni”. (Open)

La notizia riportata su altre testate

In un comunicato ufficiale è possibile leggere: “Siamo a poco più di 1/3 delle firme spettanti alla nostra Provincia (3000): stiamo andando alla grande ma non dobbiamo allentare la presa, piuttosto continuare a cercare volontari e autenticatori per allargare ancora di più il parterre degli attivisti; se volete darci una mano, alle vostre disponibilità, mettetevi direttamente in contatto con noi tramite le pagine Social oppure registratevi sul sito ufficiale del referendum. (Rieti Life)

Poi sembrava che i due comitati fossero rinsaviti e si fossero riuniti, illusione durata pochi giorni, fino a quando si sono nuovamente divisi e ora abbiamo due comitati con nome simile che raccolgono firme su diversi testi anticaccia. (BigHunter)

Tanto è bastato per provocare la reazione di Marco Cappato che, sabato, aveva annunciato un comizio “autorizzato o meno” proprio in quella piazza. Questo perché, in realtà, quella non è proprio una piazza ma è il sagrato della chiesa che confina con il marciapiede. (Il Fatto Quotidiano)

Qualcuno si spinge oltre: “Voglio poter disporre liberamente della mia vita e della mia morte senza interferenze dello Stato o della religione”. A margine dei punti di raccolta firme per il referendum sull’Eutanasia legale promosso dall’associazione Luca Coscioni (ecco perché il fattoquotidiano. (Il Fatto Quotidiano)

La posizione della LAV. La LAV è da sempre contraria alla caccia e convinta che un percorso referendario, seriamente e responsabilmente programmato, può essere una opportunità da sfruttare per raggiungere l’obiettivo. (LAV)

Marco Cappato era a Genova per spingere la raccolta firme legata al referendum sul rendere possibile il fine vita legale in Italia: “Vogliamo dare libertà alle persone fino alla fine. La politica sono 37 anni che non fa nulla, facciamolo noi cittadini. (Il Fatto Quotidiano)