Le Borse di oggi, 10 giugno. Listini Ue in rialzo in attesa di Bce e inflazione Usa

La Repubblica ECONOMIA

artenza in cauto rialzo per le Borse europee, che guardano soprattutto ai due appuntamenti clou in programma oggi.

Il Brent con consegna ad agosto è scambiato a 71,62 dollari con una flessione dello 0,83%

Seduta positiva anche sulla sponda asiatica, con Tokyo che ha chiuso a +0,34%, mentre i future su Wall Street puntano tutti al rialzo.

Tra la valute, l'euro apre lieve calo sopra 1,21 dollari e passa di mano a 1,2161 dollari e 133,21 yen. (La Repubblica)

La notizia riportata su altri giornali

Perché oltre ai simbolici 3 punti della vittoria, Christine Lagarde ha dovuto digerire anche tre volti contrari a questo sviluppo inatteso del Pepp. In onore degli Europei ormai alle porte, quanto deciso dal board Bce può essere condensato con una formula calcistica: l’importante è portare a casa i 3 punti. (Money.it)

Secondo l’agenzia Mni, la materia sarà con ogni probabilità discussa dai membri Bce in un ritiro che inizierà il 18 giugno La Bce mantiene la «mano ferma» sullo stimolo all’economia dell’Eurozona, come ha detto ieri la presidente Christine Lagarde al termine del consiglio direttivo. (Milano Finanza)

Lo ha affermato il governatore della banca centrale olandese e membro del Consiglio della Banca centrale europea Klaas Knot. (Reuters) - L'Europa ha bisogno di nuove regole di bilancio in modo che la spesa pubblica possa mantenere un ruolo preponderante per gli anni a venire mentre la politica monetaria rimane limitata. (Yahoo Finanza)

E quindi alla prossima riunione del Comitato di politica monetaria del 16 giugno non cambierà nulla. Al 5 giugno le domande sono state 376 mila, secondo quanto riportato dal dipartimento del Lavoro. (Corriere della Sera)

L’inflazione infatti nell’Eurozona dovrebbe «aumentare ulteriormente nella seconda parte dell’anno e poi rallentare», ha sostenuto Christine Lagarde. Fornito da Corriere della Sera La presidente della Bce Christine Lagarde. (Notizie - MSN Italia)

L’economista teme d’altronde che l’inflazione Usa possa confermarsi superiore al 4% fino al primo trimestre del 2022, a fronte di un’inflazione core che è improbabile che scenda sotto il 3% fino al secondo trimestre dell’anno prossimo” L’inflazione non è un problema, anzi è ancora molto lontana dall’obiettivo della Bce (poco al di sotto del 2%). (Finanzaonline.com)