Afghanistan, le 3500 lavoratrici della seta al lavoro per l’azienda italiana. «Così difendendo i loro diritti»

Corriere della Sera ESTERI

Delle 6.500 persone al lavoro con noi nel progetto quasi 3.500 sono donne impegnate nella sericoltura e nella trasformazione della seta

Le donne afghane, in particolare, da sempre sono state protagoniste nella difesa di una società più giusta priva di discriminazioni.

Il programma Efi dell’Onu, da quattro anni, è accanto a loro in questa battaglia cercando di tutelare la produzione di zafferano e la lavorazione della seta coordinando il lavoro in prevalenza femminile». (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

Serata interessante, presso la Libreria Belgravia di Torino, in compagnia di Maria Morigi che ha presentato il suo “Afghanistan” con ferma pacatezza, evitando ogni implicazione politica o partito preso. (AgoraVox Italia)

@Croce Rossa Italiana. Nazila parla al presente quando, col capo coperto da un hijab blu, dice che nella sua città, Kabul, in Afghanistan, è un'insegnante. Sono a Kabul e quando lo dice, a Nazila tremano il cuore e la voce. (Vanity Fair Italia)

Per soccombere a questa situazione sempre più genitori vendono le figlie a famiglie più abbienti, mentre i talebani chiedono soldi all'Europa in cambio dello stop dei flussi migratori. Tutto questo oggi accade perché, come scrive Stabile, "anche i Talebani hanno bisogno del mondo!". (InchiostrOnline)

Guidata dal ministro degli Esteri del governo afghano a interim, il mawlawi Amir Khan Muttaqi, la delegazione dei Talebani ha incontrato esponenti del governo turco. I RAPPORTI CON ANKARA si sono raffreddati nelle ultime settimane, dopo che è saltato – almeno per il momento - l’accordo sulla gestione dell’aeroporto di Kabul e dopo un botta e (Il Manifesto)

"Non riconoscere i Talebani non vuol dire non inviare in Afghanistan aiuti umanitari", spiega l'attivista che invita società civile e comunità internazionale a non concentrarsi solo sui rifugiati Ospite del festival 'State of Europe', Ghafari pone l'accento sulla necessità di aiutare chi, in Afghanistan, è rimasto. (Gazzetta di Parma)

di Marta Serafini. Da quando le principali compagnie hanno cancellato i voli sul Paese, i prezzi per Islamabad, sono schizzati alle stelle. Da quando le principali compagnie hanno cancellato i voli sul Paese, i prezzi per i voli per Islamabad, sono schizzati a 2500 dollari, a fronte dei 120-150 precedenti la caduta del governo di Ashraf Ghani. (Corriere della Sera)