Iran: Gb, Francia e Germania avviano contestazione accordo sul nucleare. Borrell: "Vogliamo salvarlo"

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E alla luce dell'escalation in Medio Oriente, è più importante che mai", ha spiegato Borrell chiarendo che questa decisione non significa che saranno applicate delle sanzioni a Teheran.

Regno Unito, Francia e Germania hanno lanciato il meccanismo di contestazione previsto dall'accordo sul nucleare iraniano (Jcpoa - Joint comprehensive plan of action) per il mancato rispetto da parte di Teheran delle condizioni del patto. (la Repubblica)

La notizia riportata su altri giornali

"Il meccanismo di risoluzione delle dispute che sarà attivato ora non è per re-imporre sanzioni", ha spiegato, infatti, Josep Borrell, Alto rappresentante per la Politica estera dell'Ue. (AGI - Agenzia Italia)

I tre Paesi europei che hanno firmato l’accordo sul nucleare del 2015 accusano Teheran di violazioni e si appellano al paragrafo 36 dell’intesa. Il che può portare a nuove sanzioni, questa volta delle Nazioni unite, nel giro di cinque settimane. (La Stampa)

Germania, Francia e Regno Unito hanno puntato il dito contro Teheran accusandola di non rispettare gli impegni presi in sede di negoziazione in merito all’accordo sul nucleare. (ilGiornale.it)

La Russia non vede alcun motivo per avviare un meccanismo di risoluzione delle controversie nell'ambito del Piano d'azione globale congiunto sul programma nucleare iraniano; la decisione dei Paesi europei firmatari l'accordo potrebbe rendere impossibile la ripresa della sua implementazione, ha commentato il ministero degli Esteri russo. (Sputnik Italia)

Mosca, nonostante i ringraziamenti ricevuti dai tre ministri degli Esteri, condanna la loro decisione affermando che una mossa del genere rischia di provocare “una nuova escalation”. Spiegazioni simili a quelle date anche dal suo omologo tedesco, Heiko Maas, che su Twitter ha scritto: “Il nostro scopo è chiaro. (Il Fatto Quotidiano)

Teheran ha promesso “una risposta decisa” all’azione “non costruttiva” avviata dai tre Paesi. Una dichiarazione che di fatto mette in discussione l’intesa, pur chiarendo che i tre Paesi non intendono unirsi alla campagna promossa dagli Stati Uniti per esercitare una “pressione massima” sulla Repubblica islamica. (L'HuffPost)