Sottosegretari, chi resta fuori dai giochi torna in pista per il dopo de Magistris a Napoli

Il Mattino INTERNO

Volti e aspirazioni da «primo cittadino» si sono moltiplicati con la caduta del governo a guida Giuseppe Conte.

Oggi, al massimo domani, anche la partita dei sottosegretari del Governo griffato da Mario Draghi si chiuderà.

E questo evento - in chiave candidato sindaco per Napoli - tocca da vicino soprattutto la sponda del centrosinistra allargato al M5S.

Come appare sempre più probabile viste le nuove restrizioni per il Covid con la Campania e Napoli piombate in zona arancione

In quota M5S c'è pure Roberto Fico il presidente della Camera che sogna di indossare la fascia tricolore. (Il Mattino)

La notizia riportata su altri media

Già tesoriera del gruppo parlamentare 5 Stelle, nel 2018 è entrata nel governo Conte 1 come sottosegretario all'economia. Laurea in Economia aziendale, è entrata in Parlamento nel 2013 e poi riconfermata nel 2018 nel collegio Piemonte 1. (la Repubblica)

Così il leader della Lega, Matteo Salvini, dopo l’incontro avuto a Palazzo Chigi con il premier Mario Draghi, in merito alla partita ancora aperta sui sottosegretari. “Noi abbiamo le idee chiare, i nostri ministri sono già al lavoro – sottolinea- Spero che tutti forniscano i nomi attesi perché per quanto mi riguarda da domattina la squadra di governo può e deve essere assolutamente completa” (LaPresse)

Sembra inoltre che Draghi sia orientato a non nominare viceministri e a nominare solo sottosegretari, dunque tutti parigrado. Nonostante i giorni passino la battaglia attorno alle poltrone di sottogoverno è più aperta e accesa che mai. (LA NOTIZIA)

I nomi dati in ingresso sono quelli di Francesca Businarolo, Agostino Santillo, Luigi Gallo, Gilda Sportiello e Luca Carabetta. Dovrebbero essere riconfermati, infatti, Andrea Martella all’Editoria, Antonio Misiani al Mef e Matteo Mauri al Viminale, mentre Enzo Amendola dovrebbe avere la delega agli Affari europei (LaPresse)

Dopodomani si dovrebbe chiudere (TG La7)

L’occasione potrebbe quindi essere il Consiglio dei ministri che si terrà lunedì alle 9.30 e sarà, di fatto, il primo Cdm operativo del governo Draghi. A un tecnico potrebbe essere affidata la delega all’Editoria mentre quella ai Servizi potrebbe tenerla il premier. (Gazzetta del Sud)