In Italia il futuro della banca più antica del mondo è incerto

GExperience ECONOMIA

C’era grande incertezza lunedì sul futuro della banca italiana più antica del mondo, Monte de Pacchi de Ciana (BMPS), il giorno dopo che il governo ha annunciato la sua mancata vendita alla sua rivale UniCredit.

Il governo italiano e Unicredit hanno annunciato domenica in una dichiarazione congiunta che i negoziati per l’acquisizione della seconda banca più grande del paese, Panga Monte de Pacchi de Ciana (BMPS), erano falliti. (GExperience)

Se ne è parlato anche su altre testate

Andrea Orcel, in una lettera ai È per questo che, a partire da ieri (domenica 24 ottobre, ndr), interrompiamo ufficialmente il coinvolgimento di Unicredit in questa operazione»: lo afferma l'a.d. (Italia Oggi)

Ho già detto e ripeto che quello con Unicredit non deve essere un accordo a tutti i costi. "MPS, LA TRATTATIVA TRA TESORO E UNICREDIT È FALLITA". News inserita il 25-10-2021. È evidente che i criteri irrinunciabili posti da Orcel si siano rivelati, come avevamo previsto, inaccettabili in quanto avrebbero comportato di fatto, una vera e propria svendita (ovvero, un regalo) della Banca più antica del Mondo. (oksiena.it)

Per il bond scadenza luglio 2029 la flessione e' nell'ordine del 13%, seppur con scambi rarefatti (600mila euro). *** Mps: dopo stop trattative con UniCredit soffrono bond, cali anche oltre 10%. (Il Sole 24 ORE)

Roma ha salvato la banca in difficoltà nel 2017 e oggi possiede una quota del 64% nella banca. Sembra non esserci fine ai problemi del Monte dei Paschi di Siena, la banca più antica del mondo. (TGcomnews24)

In particolare, per Banco Bpm, aggiunge il giornale, un’operazione con Mps permetterebbe di rafforzare la crescita come terzo polo bancario italiano e di mettersi al riparo da offerte ostili, tra cui potenzialmente quella della stessa. (Il Cittadino on line)

Inoltre, sempre secondo indiscrezioni di stampa, non sarebbe stata trovata la quadra sui potenziali esuberi, stimati in circa 7 mila. In calo anche i titoli UniCredit, che cedono l’1,3% a 11,39 euro, dopo essere arrivati a perdere oltre il 3 per cento. (Il Cittadino on line)