Campo largo addio: ora per il Pd c’è la prova più dura

La Gazzetta del Mezzogiorno ESTERI

Per il momento non sappiamo nemmeno se dopo aver baciato, sposato e ripudiato Letta, Calenda bacerà Renzi salvo riservargli o riceverne lo stesso trattamento.

Il male supposto è la separazione politica ed elettorale tra Renzi e Calenda da una parte e il Partito Democratico dall’altra.

Non è molto, eppure questo è oggi l’argine fondamentale per scongiurare che l’Italia rilanciata da Mario Draghi assomigli domani all’Ungheria di Viktor Orban

Gli errori più gravi erano già tutti presenti nel PD di Zingaretti e Bettini gravato com’era dalle ombre lunghe degli scissionisti Bersani e D’Alema. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

La notizia riportata su altre testate

È la discesa dal carro dei perdenti, l'altra faccia dell'abitudine tutta italica del salire sul carro dei vincitori. Gianluca Veneziani 10 agosto 2022 a. a. a. La nave sta andando a picco, calate le scialuppe, si salvi chi può! (Liberoquotidiano.it)

Invece è da troppi anni che il Pd offre di sé l’immagine del meno peggio che una volta è Berlusconi, un’altra Bossi o Salvini. Ci vuole un progetto politico (Il Fatto Quotidiano)

Dove in molti invitano a guardare alle liste per il Parlamento per capire cosa accadrà alle prossime elezioni regionali In Puglia, dove sembra sicuro Francesco Boccia capolista in Senato, viene indicato come risolutivo un incontro tra Letta e il governatore Michele Emiliano. (La Sicilia)

E intanto scorre i dati delle ultime proiezioni, che vedono il margine di collegi uninominali sicuri per il centrosinistra assottigliarsi ulteriormente dopo l’addio di Azione. «L’unico confronto che regge il leader di Azione – aggiungono dal Nazareno – è con il suo specchio (ilmessaggero.it)

"Noi siamo convinti che il Pd sarà il primo partito", ha spiegato Francesco Boccia indicando implicitamente una 'svolta' nella campagna Pd. La soluzione, spiega chi è al lavoro su dossier candidature, dovrebbe arrivare nel weekend. (Adnkronos)

Tra disastri comunicativi (“gli occhi della tigre” resteranno nella storia di questa campagna elettorale) e alleanze usa e getta, il segretario Pd deve cominciare a guardarsi le spalle. Stavolta nessuno dirà a Letta: Enrico, stailgi sereno (Secolo d'Italia)