M5s: fine scissione mai

L'HuffPost INTERNO

Nel partito di Giuseppe Conte si accumulano veleni e sospetti, nessuno, o quasi, ne è immune.

A metà strada tra una spy story all’amatriciana e una barzelletta c’è la scissione del Movimento 5 stelle.

Adesso il problema sono “le quinte colonne”.

La preoccupazione i cui rivoli scorrono fin fuori dal Palazzo suona più o meno così: Luigi Di Maio ha lasciato indietro, e dunque nel Movimento 5 stelle, alcuni occhi e alcune orecchie che da dentro possano monitorare movimenti e strategie di chi lì è rimasto, per poterle utilizzare a proprio vantaggio

(L'HuffPost)

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Poi bisognerà capire tra gli attivisti cosa accadrà, dato che per adesso prevale amrezza e un po’ di sconforto. I Cinquestelle sembrano resistere in Umbria. (LA NAZIONE)

Insieme per il Futuro, il nuovo gruppo alla Camera dei dimaiani, sarà presente alle prossime elezioni politiche? I sondaggi per Di Maio. Insieme per il futuro è il nome del nuovo gruppo parlamentare alla Camera. (Money.it)

La prima: le rovine “grilline” possono intasare lo stagno della politica, agitarne le acque per un certo tempo e poi essere assorbite dalle sabbie mobili di un sostanziale immobilismo. (la Repubblica)

«Non esiste separazione definitiva fino a quando c’è il ricordo», Isabelle Allende. “Insieme per il futuro”, ovvero il nuovo gruppo nato dalla scissione di Luigi Di Maio con il Movimento 5 Stelle guidato da Giuseppe Conte ha cambiato le carte in tavola nel pallottoliere della politica. (La Stampa)

Per loro, il “saluto” cortese e allo stesso tempo incalzante di Gianluca Castaldi, senatore e coordinatore del M5S Abruzzo: “Ringrazio Gianluca Vacca, Daniele Del Grosso e Primo De Nicola per il lavoro svolto come cittadini portavoce abruzzesi del MoVimento Qualcuno si è perso per strada, tra gruppo misto e altri partiti, altri tre sono confluiti in Insieme per il Futuro, il nuovo gruppo creato da Luigi Di Maio, a seguito dell’ormai nota scissione. (Il Capoluogo)

Non lo sono affatto, e siamo pur sempre di fronte a un meccanismo patologico che nessuno finora è riuscito a impedire. In ogni caso, contabilmente parlando, siamo ancora lontani dalla precedente legislatura che, dati Openpolis alla mano, si era chiusa con ben 569 cambi di casacca (contro i 394 contando il gruppo Di Maio). (Il Fatto Quotidiano)