Philips taglia altri 6mila posti di lavoro: colpa dei respiratori difettosi

Il Sole 24 ORE ECONOMIA

Il gruppo olandese Philips ha annunciato il taglio di 6mila posti di lavoro, pari all’8% della forza lavoro, entro il 2025 dopo le perdite legate a un richiamo di apparecchi respiratori difettosi per l’apnea notturna che da mesi pesa sui risultati. Questa nuova riduzione della forza lavoro «difficile ma necessaria» si aggiunge alla riduzione di 4mila posti di lavoro annunciata dal gruppo in ottobre, ha affermato il ceo di Philips Roy Jakobs. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altre testate

Philips taglierà altri 6mila posti di lavoro in tutto il mondo entro il 2025. Dopo aver annunciato ad ottobre il taglio di 4 mila persone, l’azienda olandese prosegue nell’attuazione del piano di licenziamenti. (Forbes Italia)

Philips ha annunciato i risultati del quarto trimestre e dell’intero anno fiscale del 2022. (Tecnomedicina)

Philips taglierà altri 6 mila posti di lavoro, pari a circa l’8% della forza lavoro (composta, a fine settembre, da 79 mila addetti), che si aggiungeranno ai 4 mila annunciati lo scorso ottobre. Il taglio è legato alle ingenti perdite che il gruppo ha subito a causa di alcuni dispositivi difettosi per l’apnea notturna. (Corriere della Sera)

L’accordo prevede inoltre un programma di attività di marketing che garantiranno ulteriore visibilità al brand, svelate nel corso della stagione Con il rinnovo, Snaipay sarà ancora presente a San Siro, sui LED a bordo campo in serie A e Coppa Italia. (Inter-News)

E’ un tentativo di ridurre le spese, dice l’azienda, mentre è alle prese le procedure di richiamo di alcuni suoi prodotti. Philips ha registrato una perdita netta di 1,6 miliardi di euro nel 2022, rispetto all’utile netto di 3,3 miliardi di euro dell’anno scorso. (LaPresse)

Oltre 6mila dipendenti della Philips saranno licenziati per il contraccolpo del ritiro di un prodotto difettoso subìto dai conti della multinazionale. Il gruppo olandese ha annunciato il taglio dell'8% della propria forza lavoro entro il 2025, che fa seguito ai 4mila esuberi già comunicati ad ottobre. (QuiFinanza)