Trattato del Quirinale: Draghi e Macron siglano l'intesa

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Draghi e Macron si sono poi trasferitial Quirinale per una cena offerta dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.La base del Trattato del Quirinale "è solida, robusta, ora Italia e Francia devono dare prova della volontà politica di dargli sostanza e applicarlo".

Tra le ipotesi, quella della partecipazione di uno o più ministri di uno dei due Paesi alle riunioni di governo dell'altro, come già avviene tra Francia e Germania (Rai News)

Su altre fonti

Italia-Francia, Macron vede Mattarella per firma Trattato Quirinale. Mattarella a Macron: «Insieme per costruire un'Ue più forte». Dopo la firma del «Trattato» c'è stata una lunga stretta tra Mattarella, Macron e Draghi, immortalata dai fotografi e dalle telecamere presenti. (Il Messaggero)

Si tratta di un accordo tra Italia e Francia per una cooperazione bilaterale rafforzata. Ad attendere Macron non solo il capo dello Stato Mattarella, ma anche il premier Mario Draghi e le delegazioni italiana e francese. (Avvenire.it)

Il trattato è composto da un preambolo e 12 capitoli contenuti in 15 pagine ed è accompagnato da una road map per renderlo operativo. Vengono poi promossi gli scambi di studenti e ricercatori e l’istituzione di doppi titoli e titoli congiunti nonché la cooperazione tra scuole di dottorato (LaPresse)

Alla cerimonia presenti anche i ministri degli esteri, Luigi di Maio e Jean-Yves Le Drian. Alla firma del Trattato è seguita una lunga e intensa stretta di mano, al termine della quale è scattato un applauso. (Sky Tg24)

Mario Draghi ed Emmanuel Macron sono considerati ormai i leader in pectore di questa Unione europea orfana di Angela Merkel. E gli occhi non possono che essere puntati sull’industria della difesa, in particolare sul tema caldissimo di Oto Melara e Wass. (InsideOver)

La nostra storia, la nostra arte, le nostre economie e le nostre società si intrecciano da tempo immemore”. Draghi nel discorso cita i “padri politici” dei valori di Francia e Italia, e cioè “Jean Monnet e Robert Schuman, Altiero Spinelli e Alcide De Gasperi”. (Il Fatto Quotidiano)