Riuscito il lancio del nuovo razzo italiano Vega-C

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Il lancio era previsto alle 13.13 (ora italiana) di oggi, 13 luglio 2022, ma dopo due rinvii si temeva di dover rimandare ancora.

Invece alla fine, circa due ore dopo, tutto è andato bene.

VEGA-C (Vettore Europeo di Generazione Avanzata) è quasi completamente costruito in Italia, a Colleferro, nei pressi di Roma, per conto dell’Agenzia Spaziale Europea

Il lancio inaugurale del razzo spaziale VEGA-C, costruito quasi interamente in Italia, è perfettamente riuscito. (varesenews.it)

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Vega C è dotato di un nuovo e più potente primo stadio, il P120C, derivato dal P80 del Vega. Con i primi due stadi nuovi e uno stadio superiore potenziato, Vega C aumenta la sua performance dalle 1,5 tonnellate del Vega alle 2,3 per l’orbita polare a 700 km di altitudine. (Corriere dell'Umbria)

Siamo molto fieri che questo veicolo sia stato realizzato in Italia da Avio” “Con questo successo, l’Europa si dota di un nuovo veicolo per l’accesso allo spazio che permetterà di mettere in orbita autonomamente i più grandi programmi europei come Copernicus e anche di servire la New Space Economy. (Agenzia askanews)

Il razzo funzionerà per tutta la missione da solo in base alla programmazione senza la possbilità di intervenire da terra. Il Sistema Lares 2 è stato sviluppato da OHB Italia, sotto la guida e il coordinamento dell'Asi (ilmessaggero.it)

(askanews) - La soddisfazione di Mauro Fragnito, vicepresidente Business Unit di Vega Arianespace, dopo il successo del lancio del nuovo vettore dell'Esa, Vega-C. (IMMAGINI UFFICIO STAMPA) (il Dolomiti)

La massa totale del carico utile al decollo era di circa 474 kg: 296 kg per LARES-2, mentre il resto è rappresentato da sei CubeSat, da adattatori di carico utile e da strutture di trasporto. Vega-C presenta un nuovo primo stadio più potente, P120C, basato sul P80 di Vega. (MeteoWeb)

Il motore P80 è diventato P120, Zefiro23 ora è Zefiro40, Avum è Avum+, stessa struttura migliorando ciascun motore". Si fa uno “sparo”, poi si resta su una traiettoria balistica, poi un altro “sparo” per correggere l’orbita e rilasciare il satellite. (la Repubblica)