La ministra Cartabia lancia l'allarme: 'La riforma della giustizia va fatta entro l'anno'

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TG La7 INTERNO

Le leggi delega per la riforma dei processi civili, penali e del Csm devono essere approvate entro il 31 dicembre, pena il blocco dell'intero pacchetto di risorse

politica. Il rischio è quello di dover restituire i fondi che arriveranno dall'Europa.

(TG La7)

La notizia riportata su altri giornali

La riforma delle riforme. E sono proprio i giudici togati – influentissimi sulla politica – ad opporsi a questa soluzione per motivi di casta (il mio giornale)

Come raccontato dal sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, “il referendum non danneggerà il processo di riforma: la democrazia diretta è sempre un plus, se esercitata nelle forme previste dalla Costituzione Ormai è chiaro che sulla Giustizia, l’Italia si gioca l’intero montepremi dei fondi europei per la ripartenza dalla pandemia. (LA NOTIZIA)

Per quanto riguarda il penale, l’Europa ci ha sempre chiesto un intervento in ottica anti-corruzione: lo abbiamo già realizzato, ricevendo peraltro ripetuti apprezzamenti”. Sono servite ben 48 ore ai grillini per decidere che no, la riforma penale che ha in mente la ministra della giustizia Marta Cartabia non va affatto bene. (Il Dubbio)

Pur non fidandoci dello strillo di Travaglio («La svolta Cartabia è quella di Berlusconi») e del manifesto («Cartabia stravolge Bonafede»), qualche lampo di semaforo verde lo vediamo. Non c’è riforma del processo se non vengono fissati termini perentori alla durata delle indagini preliminari. (Il Riformista)

Sotto la lente d’ingrandimento c’è la riforma della magistratura onoraria, volta a snellire i tempi della giustizia: è forse quella col peso maggiore tra le condizioni per ottenere i fondi del Recovery. (QuiFinanza)

È chiaro che quello della Guardasigilli è un appello alla coscienza nazionale dei partiti, ma l’ex presidente della Corte Costituzionale sa quanto la politica si sia divisa nei decenni scorsi sulla giustizia. (L'Eco di Bergamo)