Applausi e commozione a Cannes per la prima del nuovo film di Bellocchio

Paradossalmente è diventato il mio film più privato e anche il mio più libero, leggero, senza i condizionamenti che mi avevano impedito di riflettere su questo dramma, prima la salvaguardia di mia madre, poi la politica, poi la psicanalisi.

Ora finalmente sono sereno, ma non per questo assolto”

Applausi e commozione, oggi, per l’ultima fatica del regista, un film autobiografico e intimo che prende le mosse dal suicidio del fratello gemello: “E’ un’ultima occasione – ha detto Bellocchio – per fare i conti con qualcosa che era stato censurato, nascosto a tutti noi, da me e dalla mia famiglia. (Libertà)

La notizia riportata su altri giornali

Fare un film su Camillo, l’angelo, il protagonista di questa storia“. Invece l’ultimo film-documentario di Marco Bellocchio, Palma d’oro d’onore a Cannes, è molto altro e molto di più. (piacenzasera.it)

Nel dicembre del ‘68, non ancora trentenne, Camillo si suiciderà. Tre ore dopo che Marco Bellocchio venne alla luce, era il novembre del 1939, Camillo, il gemello non visto, nascosto più a lungo nelle oscurità materne e già malinconico, lo raggiunse alla vita. (La Repubblica)

Questo fino a qualche tempo fa: al tabloid americano «People», infatti, la star ha racccontato di aver iniziato a consumare pane, pasta e pizza, pur con moderazione. «Ho iniziato a concedermi un piatto di pasta o un panino, quando mi va. (Vanity Fair Italia)

Dov’è Charlène Wittstock? La lontananza forzata ha impedito a Charlène di festeggiare il decimo anniversario di matrimonio con Alberto, ma non di pensarlo. (Vanity Fair Italia)

Daniele: «Esser stati insieme è stata la tipica ciliegina sulla torta, ci ha riempito di aneddoti da raccontare in futuro. Alice: «Per me è la prima in assoluto, la attendevo da molto tempo, farla insieme a Dani mi rende più serena». (Vanity Fair Italia)

Personalmente parlando, anche Memoria di Apichatpong Weerasethakul rientra nel novero di quelle opere che – a distanza – continueranno ad accompagnarti. Il discorso è molto semplice: quand’è che un film riesce ad oltrepassare il confine della buona riuscita per farsi capolavoro? (cinematografo.it)