Polonia-Ue, cosa sta succedendo. "Regole uguali ovunque o Europa collassa"

QUOTIDIANO NAZIONALE ESTERI

Ma questa volta lo strappo, anche se c'è stato, non sembra poter sfociare in un distacco totale tra la Polonia e l'Unione europea.

Ora, dopo la decisione della Corte costituzionale polacca, devo dire che se non confermiamo il principio nell'Ue che regole uguali sono rispettate allo stesso modo in ogni parte dell'Europa, tutta l'Europa comincerà a collassare".

L'atmosfera è diventata elettrica dopo che una sentenza senza precedenti dell'Alta Corte polacca ha sancito il primato delle leggi polacche su quelle comunitarie. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La Corte di giustizia Ue, cui aveva fatto ricorso la Commissione europea, con una sentenza del 15 luglio u.s. Tutte le sentenze della Corte di giustizia europea sono vincolanti per le autorità di tutti gli Stati membri, compresi i tribunali nazionali. (Il Riformista)

Dal 1957, la costruzione europea si basa sul principio del primato del diritto europeo, il cui ordine giuridico comunitario è stato riconosciuto dalla Corte di giustizia nel 1963 e 1964. In Francia, sei mesi prima delle elezioni presidenziali, Marine Le Pen ha dato il suo “sostegno” alla Polonia (L'HuffPost)

Per l'Ungheria, il difensore Miklos Zoltan Feher ha escluso qualsiasi collegamento tra violazioni dello stato di diritto e bilancio Ue, che "deve essere esaminato separatamente". ngheria e Polonia hanno unito il fronte davanti ai giudici della Corte di giustizia dell'Ue contro il meccanismo di condizionalità che potrebbe privarle dei fondi europei, tra le crescenti tensioni tra Bruxelles e Varsavia. (AGI - Agenzia Italia)

Una mossa decisa ma necessaria, come spiega la stessa Varga in quanto “alcuni Stati hanno insistito strenuamente affinché gli attivisti Lgbt fossero ammessi nelle nostre scuole”. Le reazioni non sono tardate ad arrivare: la Polonia e l’Ungheria hanno immediatamente ricevuto l’avviso del congelamento dei fondi del Recovery fund. (provitaefamiglia.it)

Polonia, tra i fermati al corteo pro-Ue anche il nipote del premier Morawiecki Andrea Tarquini. (afp). Il giovane ha raccontato di essere stato picchiato dalla polizia durante lo stato di fermo. (La Repubblica)

Al di là dei simboli e dei risvolti storici, che non sono irrilevanti, il problema sicuramente esiste. Con uno spirito che non è destinato a scomparire per sempre: chi ha a cuore l’Europa lo vede permanere nella logica delle cose, nella mappa dei rapporti di forza di questo mondo complicato (Corriere della Sera)