Bce, cosa c'è dietro il silenzio di falchi e colombe

La Repubblica ECONOMIA

Dietro questo silenzio si nasconde una profonda differenza di opinione tra i falchi e le colombe.

Durante questo trimestre, i rendimenti Emu sono comunque saliti ulteriormente, ma questa volta il driver principale è stato un miglioramento delle aspettative di crescita nominale europea.

Questo è stato probabilmente anche il motivo per cui la Bce è rimasta in silenzio.

La decisione di allora era stata guidata dalla necessità di smorzare la pressione al rialzo sui rendimenti Emu esercitata dalle aspettative di reflazione degli Stati Uniti (La Repubblica)

La notizia riportata su altri giornali

Ieri Lagarde ha detto che il consiglio direttivo non ha discusso il post Pepp: «Troppo presto, non è necessario farlo adesso». La Bce mantiene la «mano ferma» sullo stimolo all’economia dell’Eurozona, come ha detto ieri la presidente Christine Lagarde al termine del consiglio direttivo. (Milano Finanza)

Secondo Christine Lagarde, gli indicatori puntano a una «ripresa considerevole» nel secondo trimestre che si rafforzerà nella seconda parte dell’anno. Fornito da Corriere della Sera La presidente della Bce Christine Lagarde. (Notizie - MSN Italia)

Il punto è che la pandemia ha accelerato anche negli Usa la digitalizzazione dell’economia e molti cambiamenti sul mercato del lavoro sono strutturali, perciò alcuni posti di lavoro non torneranno mai più E quindi alla prossima riunione del Comitato di politica monetaria del 16 giugno non cambierà nulla. (Corriere della Sera)

Stando a fonti non smentite, tre membri del board avrebbero infatti votato contro. Perché oltre ai simbolici 3 punti della vittoria, Christine Lagarde ha dovuto digerire anche tre volti contrari a questo sviluppo inatteso del Pepp. (Money.it)

Il nuovo quadro deve migliorare il coordinamento delle politiche fiscali nazionali all'interno della zona euro, proprio come sta facendo il blocco con il New Generation Eu Fund, e deve avere flessibilità al di là degli stabilizzatori automatici e delle misure di emergenza. (Yahoo Finanza)

L’inflazione non è un problema, anzi è ancora molto lontana dall’obiettivo della Bce (poco al di sotto del 2%). L’economista teme d’altronde che l’inflazione Usa possa confermarsi superiore al 4% fino al primo trimestre del 2022, a fronte di un’inflazione core che è improbabile che scenda sotto il 3% fino al secondo trimestre dell’anno prossimo” (Finanzaonline.com)