Bando al greggio, ultima chiamata. Forniture Usa per garantire

la Repubblica ESTERI

L’ultimo tentativo corre lungo quel filo immaginario che unisce Washington, Bruxelles e Berlino.

È l’estrema possibilità di arrivare lunedì prossimo, in occasione del Consiglio europeo, ad un accordo sull’embargo al petrolio russo.

Per l’Unione non è solo una figuraccia.

Perché il sesto pacchetto di sanzioni è ormai bloccato dall’Ungheria da quasi un mese.

È il rischio di precipitare definitivamente nella paralisi della battaglia economica contro Mosca

(la Repubblica)

La notizia riportata su altri giornali

"Dopo l'inizio dell'aggressione russa all'Ucraina abbiamo visto cosa può accadere quando l'Europa è unita. Speriamo che l'unità venga mostrata al vertice. (Sky Tg24 )

Si tratta per inserire la parola «pace» nel documento conclusivo. Marco Bresolin (La Stampa)

Lavrov. Dal canto suo, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha fatto sapere che non ritiene che le porte del dialogo con l'Occidente siano chiuse. Ma dove ha preso così tanto potere chi blocca il sesto pacchetto? (Adnkronos)

Ma come indebolire Putin e la Russia, se il «castigo» annunciato in pompa magna viene via via ridimensionato? Persuadere l'Ungheria di Viktor Orbán è impresa ardua, perché «le soluzioni devono venire prima delle sanzioni». (ilGiornale.it)

Meccanismo che molti vorrebbero rafforzare imponendo una separazione tra dinamica dei prezzi del gas e prezzi dell’energia elettrica. La quotazione della qualità WTI, a sua volta, mostrava un +0,83% a 116 dollari al barile. (Contropiano)

Sul sesto pacchetto di sanzioni a Mosca l'intesa sembrava ormai raggiunta, con l'esenzione per l'oleodotto dell'amicizia che andava incontro alle richieste di Viktor Orban. Sul sesto pacchetto di sanzioni, rispetto alle precedenti versioni qualche novità tuttavia c'è, e va incontro al premier Mario Draghi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)