Dopo il governo Draghi è morta la vecchia politica di bandiera

Il Riformista INTERNO

In questo senso, l’esperienza del governo Draghi e la sua fine sembrano aver imposto una forse salutare torsione al sistema politico italiano.

Ma è poco verosimile che dopo il governo Draghi si possa tornare alla situazione che caratterizzava il sistema politico prima di esso, senza produrre gravi danni al Paese

Potrebbe – e dovrebbe – aver fatto anche intravedere una modalità di governo rivolta al bene comune, senza l’ossessione continua e totalizzante della vittoria elettorale. (Il Riformista)

Ne parlano anche altre fonti

Così c’è il rischio che il 25 settembre non basti una mano sola a tapparsi il naso, ma che ne servano addirittura due Calenda dice che ora senza il supporto di Azione il centrosinistra perderà? (vitobiolchini)

Ma Letta, visto che di matematica si parla, evidentemente ha fatto i “conti senza l’oste”. Parla di una battaglia combattuta fra rane e topi: i nomi “Gonfiagote”, “Rubabriciole” e “Rodipane” sono quelli originali di Omero. (il Dolomiti)

No, loro volevano mettere l'Agenda Draghi sotto i piedi e, quindi, è evidente che così le cose non funzionano.» Se fai una fotografia prima con Fratoianni e, poi, con Di Maio, implicitamente stai cancellando quel patto». (ilGiornale.it)

Con Fratoianni e Bonelli sarà pure solo un accordo elettorale, ma è evidente che le contraddizioni siano destinate a esplodere prima o poi. Un’impostazione di aprioristica, dichiarata delegittimazione dell’avversario politico, trattato ogni volta alla stregua del nemico e contro il quale la sinistra lancia quello che lo stesso Letta chiama “allarme”. (Start Magazine)

Va in frantumi, inevitabilmente, la troppo variopinta macchina da guerra che Letta aveva provato a mettere insieme, con il grido d’ “allarme” contro “le destre”, che “se vincono stravolgono la Costituzione”. (Start Magazine)

E a proposito di voto, lo scarto di lato di Calenda avrà una evidente ripercussione anche sul risultato delle urne. Non a caso la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli, ne approfitta per attaccare sia Letta che Calenda, ritenuti «inaffidabili». (Liberoquotidiano.it)