Alzhemeir, negli Usa approvato il primo farmaco dopo 20 anni di attesa. Ma è scontro tra gli scienziati

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Da lì la valutazione dei dati raccolti da parte dell’Fda che, dopo aver rigettato la richiesta già nel novembre scorso, ora sembra favorevole all’utilizzo del primo farmaco per Alzheimer dopo 20 anni.

Dopo quasi 20 anni di studio, il primo farmaco contro l’Alzhemeir viene ufficialmente approvato dall’Fda americana.

L’anticorpo monoclonale prenderebbe di mira quell’accumulo di proteine ​​anomale nel cervello, chiamate amiloidi, ritenute causa proprio del morbo di Alzheimer. (Open)

Su altri giornali

Per la prima volta negli ultimi 20 anni, infatti, è stata autorizzata una nuova terapia, che in questo caso è a base di Aduhelm, un anticorpo monoclonale. Dopo il via libera dell’FDA, si dovrà attendere quello dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco, e dell’Aifa, l’equivalente italiano. (The Italian Times)

L’Aduhelm sarebbe il primo farmaco a intervenire non solo sui sintomi ma in modo diretto sui meccanismi fisiologici dell’insorgere della malattia, ovvero la formazione di placche betamiloidi sul cervello. (Gazzetta di Modena)

È il primo farmaco approvato in quasi vent’anni dall’agenzia americana per l’Alzheimer, una malattia che interessa milioni di persone e le loro famiglie: quasi sei milioni di casi negli Stati Uniti, 600mila malati solo in Italia. (La Nuova Ferrara)

Si tratta del primo trattamento che interessa il decorso e non si limita ad aggredire i sintomi della demenza. Quello di una terapia per l’Alzheimer negli ultimi anni è apparso come il ‘sacro Graal’ della medicina. (L'Osservatore d'Italia)

L’ente che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici degli Stati Uniti d’ America, crede nelle potenzialità di un nuovo farmaco. In caso contrario la FDA potrebbe ritirare l’approvazione (SpyNews.it)

Gli esperti italiani parlano di svolta epocale perché per la prima volta agisce sulle cause. Il nuovo farmaco agisce sulle cause. La FDA ha dunque dato l’autorizzazione all’Aduhelm: non accadeva dal 2003 per un farmaco contro la sindrome di Alzheimer in grado, per la prima volta, di intervenire in modo diretto sui meccanismi fisiologici che sono alla base della malattia, cioè la formazione di placche betamiloidi sul cervello. (Donna Moderna)