Divella: «Extra costi per produrre la pasta» in arrivo rialzi di prezzo fino al 38%

Il Sole 24 ORE ECONOMIA

Per questo hanno assorbito gli aumenti senza disaffezione: in fondo, la pasta resta ancora l’alimento che costa meno di tutti.

Un chilo di pasta, che a settembre la grande distribuzione comprava a 1,10 euro, ora ne costa 1,40.

Non solo, ma il grano italiano che uso lo pagherò di più, perché gli agricoltori italiani, all’aumentare della domanda, aumenteranno il prezzo

Tra giugno e oggi, il prezzo del grano alla borsa di Foggia è cresciuto del 90%. (Il Sole 24 ORE)

La notizia riportata su altre testate

Nello specifico, l’aumento generale dei prezzi del gas, elettricità, cellophane eccetera ha portato ad una difficoltà maggiore nella produzione della pasta. La crisi economica e l’aumento dei prezzi non ha lasciato scampo neanche ai generi alimentari, la prima fra tutte a subirne il rincaro sarà proprio la pasta. (Leggilo.org)

Il duro italiano – sottolinea Coldiretti – è pagato agli agricoltori nazionali meno di quello proveniente dall’estero che pesa per il 40% sulla produzione di pasta. La produzione importata in Italia, soprattutto dal Canada, è ottenuta peraltro con l’uso del diserbante chimico glifosato in preraccolta, vietato in Italia (Casteddu Online)

Ma siamo noi i responsabili di questa spirale di rialzo dei prezzi (come negli anni '70 quando i salari rincorrevano il caro-petrolio) oppure siamo «innocenti»? È lecito chiedersi, però, fino a quando le catene di supermercati potranno «fare da cuscinetto». (ilGiornale.it)

Stangate su tutti i fronti. Per il pane la situazione non è tanto diversa, ma anche sulla colazione al bar arriva un rincaro assai pesante. Infatti è stato proprio l’amministratore delegato di pasta Divella sul sole24ore a spiegare la drammaticità della situazione del comparto pasta e pane. (iLoveTrading)

L’inizio del 2022 porta con sé un altro “fardello” per le famiglie, chiamate a fare i conti con l’aumento dei costi di alcuni prodotti agroalimentari, risultato di una tempesta perfetta fatta di rincari energetici e delle materie prime, dei costi lievitati di packaging e noli. (Il Piccolo)

È possibile dunque ipotizzare che, nonostante l’aumento dei costi di produzione per gli agricoltori italiani, la pasta e il pane che troviamo al supermercato continueranno a costare come adesso Allarme pasta e pane: raddoppiano i costi per i produttori italiani. (QuiFinanza)