Enzo Bianchi lascia la comunità di Bose: un sofferente trasloco

Quotidiano Piemontese INTERNO

“Cari amici/e – scrive Bianchi su Twitter – per alcuni giorni sono stato silente e non vi ho inviato i pensieri emersi nel mio cuore ma un faticoso, sofferente trasloco me lo ha impedito: per noi vecchi migrare è uno strappo non pensabile anche perché ci prepariamo all’esodo finale,non a cambiar casa e terra.”

Alla fine Enzo Bianchi, fondatore ed ex priore della Comunità di Bose, è stato costretto al passo che ha cerato di evitare in tutti i modi: lasciare la comunità monastica che aveva fondato nel 1965. (Quotidiano Piemontese)

Ne parlano anche altri giornali

Ansa. Un monaco sempre in dialogo con le confessioni cristiane diverse da quella cattolica, ma anche il fondatore della Comunità di Bose, del quale è stato priore fino al gennaio 2017. (Sky Tg24 )

Il Pontefice nella missiva faceva riferimento al «decreto singolare» con il quale il delegato pontificio voleva chiudere i dissidi interni alla Comunità con il trasferimento del fondatore Enzo Bianchi Dopo più di un anno di scontri, tensioni e veleni tra le celle della Comunità monastica nel biellese, rimbalzati fino alle Sacre Stanze vaticane, il fondatore lascia la sua creazione. (La Stampa)

Con questo tweet, postato ieri sera dopo le 22, Enzo Bianchi annuncia la decisione di lasciare la Comunità di Bose, a Magnano (), della quale è stato priore sino al gennaio 2017. La situazione a Bose. (Sky Tg24 )

Enzo Bianchi ha lasciato la Comunità di Bose, pur dopo un lungo braccio di ferro, in ossequio al provvedimento della Santa Sede che gli ha intimato oltre un anno fa l'allontanamento dalla comunità monastica del Biellese, da lui fondata. (La Stampa)

Tweet dell'ex priore: per noi vecchi migrare "è uno strappo non pensabile" Enzo Bianchi, addio con tristezza alla comunità di Bose che aveva fondato: "Un sofferente trasloco" di Francesco Antonioli. (La Repubblica)

“Cari amici per alcuni giorni sono stato silente e non vi ho inviato i pensieri emersi nel mio cuore ma un faticoso, sofferente trasloco me lo ha impedito. Per noi vecchi migrare è uno strappo non pensabile anche perché ci prepariamo all’esodo finale, non a cambiar casa e terra”. (Il Fatto Quotidiano)