No Green Pass, i portuali di Trieste rettificano: “battaglia vinta ma non terminata, il blocco dello scalo prosegue”

Stretto web INTERNO

“Pensavamo che il nostro comunicato fosse chiaro, ma non è stato così, tra poco sarà riscritto e diffuso alla stampa”, chiariscono.

È quanto affermano in questi minuti i rappresentanti dei portuali di Trieste, che in queste ore stanno continuando la propria manifestazione di dissenso contro il Green Pass sul lavoro.

Venerdì e sabato lo scalo portuale, tra i più importanti d’Italia perché rappresenta la partenza delle merci verso il Nord Europa, dovrà ancora subire parecchie limitazioni. (Stretto web)

Ne parlano anche altre testate

Tanti, la maggior parte, sono rimasti fuori sotto lo sguardo dei tanti che hanno portato con sé i cartelli della protesta. I manifestanti continuano ad arrivare per tutta la giornata fino a metà pomeriggio quando il flusso si interrompe (Today.it)

Questa prima battaglia l’abbiamo vinta, dimostrando la forza e la determinazione dei lavoratori portuali e di tutti coloro che li hanno affiancati e sostenuti nella difesa della democrazia e della libertà individuale. (StrettoWeb)

Fino al 30 ottobre la gente deve andare a casa sua. Quello che specifica Puzzer è che lui non andrà a lavorare: «Fino a quando non toglieranno il Green pass io non andrò a lavorare. (Open)

Non si capisce più nulla davanti al varco 4 del porto di Trieste dove la protesta del popolo anti Green Pass va avanti da venerdì 15 ottobre. Prima "domani torniamo al lavoro" poi il dietrofront con il più classico dei "il comunicato è stato stracapito, il presidio non si molla". (TriestePrima)

«Vi chiedo scusa, riscriveremo il comunicato. Stefano Puzzer, il portavoce del Coordinamento lavoratori portuali di Trieste (Clpt), annuncia la marcia indietro parlando ai No Green pass radunati davanti al molo 4 del porto di Trieste. (Open)

Il leader Puzzer si è dimesso ma continuerà a scioperare (TG La7)