Terza dose di vaccino dopo 5 mesi, da oggi al via con gli over 40

Donna Glamour SALUTE

Terza dose Vaccino, a chi spetta prima e quanto dura.

Il Ministero della Salute, dopo l’approvazione dell’AIFA, dà l’ok alla terza dose di vaccino dopo 5 mesi.

Dose vaccino. Ora, con una nuova circolare l’intervallo per la somministrazione del richiamo del vaccino viene abbassato a cinque mesi (150 giorni)

La condizione per effettuare la terza dose era che fossero trascorsi almeno sei mesi dal ciclo vaccinale. (Donna Glamour)

Ne parlano anche altri giornali

Stando all’ultima circolare ministeriale, la somministrazione della dose booster sarà possibile con un anticipo di ben un mese rispetto a quanto previsto finora . Eugenio Giani – Paolo Lo Debole. “Questo provvedimento del Governo è cruciale per proteggere meglio noi e chi ci sta accanto – commenta il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani -. (inToscana)

“Sono state nella sola giornata odierna 40mila le prenotazioni effettuate al portale regionale (https://prenotavaccino-covid. Al momento, fanno pi sapere dall’Unità di Crisi, “sono disponibili per il mese di dicembre oltre 300mila slot per la prenotazione del vaccino e oltre 500mila per il mese di gennaio” (LatinaToday)

Sono state nella sola giornata odierna 40 mila le prenotazioni effettuate al portale regionale (https://prenotavaccino-covid. Roma – “Nel Lazio da questa mattina è già possibile prenotare il vaccino in applicazione della nuova circolare ministeriale dei 150 giorni. (RomaDailyNews)

Terza dose a partire dai 5 mesi dal richiamo e non più dai 6 in Veneto. La Regione ha trasmesso la circolare a tutte le Ulss. (La Piazza)

Auspichiamo che sia presto superato il vincolo dell’età (per la prenotazione del richiamo, ndr)” Attualmente possono prenotare la dose “booster” gli over 40, gli over 18 vaccinati con Johnson&Johnson, i pazienti con elevata fragilità e quelli estremamente vulnerabili. (romah24.com)

Milano, 24 nov. (LaPresse) – La lieve ripresa delle assunzioni a tempo indeterminato ha contribuito al miglioramento dei saldi occupazionali soprattutto al Centro Nord e tra la popolazione maschile, dove l’incidenza del lavoro permanente è tradizionalmente maggiore. (LaPresse)