Crollo cimitero Camogli, firmata richiesta per intervento di Esercito e Marina Militare

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Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha firmato mercoledì 24 febbraio la richiesta di Stato di Mobilitazione del Servizio nazionale di Protezione civile, inviata al presidente del Consiglio Mario Draghi e al Capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile Angelo Borrelli a seguito del crollo della falesia in corrispondenza del cimitero di Camogli.

Per questo, viene richiesto l’impiego di «strutture operative nazionali specializzate e dotate delle professionalità, competenze e attrezzature non disponibili presso le risorse locali, territoriali e regionali già dispiegate». (GenovaToday)

Ne parlano anche altre fonti

Per liberarlo è stato necessario l’intervento dei Vigili de Fuoco, che hanno tagliato la lamiera, dopo aver sedato l’animale con l’aiuto di un veterinario Il cane stava probabilmente inseguendo una piccola preda. (LaPresse)

Oltre al rilievo su tutta l’area è stato anche effettuato un sopralluogo via mare con rilievo fotografico. Lo ha comunicato, in comune a Camogli, l’assessore regionale alle infrastrutture Giacomo Giampedrone che ha partecipato con i tecnici del dipartimento di protezione civile all’incontro. (Primocanale)

Circa duecento bare finiscono in mare, mentre una parte delle strutture resta sospesa sopra la falesia. A riprendere la frana che ha distrutto una parte dei loculi sono stati alcuni operai che si trovavano sul posto. (Sky Tg24 )

Per accedere ai servizi è possibile contattare gli uffici dal lunedì al venerdì ore 9-12 telefonando allo 0185 729081. Il servizio è gratuito (Levante News)

Per questo, viene richiesto l’impiego di “strutture operative nazionali specializzate e dotate delle professionalità, competenze e attrezzature non disponibili presso le risorse locali, territoriali e regionali già dispiegate”. (Genova24.it)

La valutazione del rischio effettuata dai professori Nicola Casagli – Università di Firenze e Direttore dell’Istituto Nazionale Oceanografia e Geofisica Sperimentale, Luca Ferraris – Fondazione Cima – e Francesco Faccini – Università di Genova, ha evidenziato che non ci sono fratture di rilievo che possano far prevedere altre evoluzioni future. (Levante News)