Giro d’Italia: in volata vince Kooj

Giro d’Italia: in volata vince Kooj
il Fatto Nisseno SPORT

E’ una volata di gruppo a chiudere la prima settimana del Giro d’Italia 107 con il Lungomare Caracciolo di Napoli, gremito, che ha ospitato la prima vittoria in un Giro di Olav Kooij, bravo ad avere la meglio di Jonathan Milan al termine di un testa a testa avvincente. E’ stato nuovamente un finale al fulmicotone, acceso dall’attacco di Jhonatan Narvaez sullo strappo di Posillipo. La prima Maglia Rosa di questa edizione è andata vicina al successo ma ha dovuto inchinarsi al ritorno del gruppo, trainato nel finale anche dall’attuale Maglia Rosa Tadej Pogacar, con il ricongiungimento che è avvenuto a 30 metri dal traguardo. (il Fatto Nisseno)

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Terza volata, terzo sprinter diverso. Ci ripetiamo, in questo Giro d’Italia 2024 non ci si annoia. Se vogliamo, le tappe che dovrebbero essere di transizione, più scontate nell’epilogo, stanno in realtà regalando tantissimi colpi di scena, finali tiratissimi che ti costringono a viverli in apnea. (Giro d’Italia)

L'attaccante ha svolto terapie e lavoro personalizzato in palestra. Osimhen ha fatto un lavoro di recupero per un affaticamento muscolare Ci Napoli 27/092023 - campionato di calcio serie A / Napoli -.. (Virgilio)

Per volontà del re indiscusso del momento al Giro, Tadej Pogacar, la maglia rosa per acclamazione. Per copione imposto da chi la corsa vuole sia sempre dura. (ilmattino.it)

Kooij, vedi Napoli e poi vinci. I guastafeste da sprint rovinano i piani dei big. Pogacar fa da apripista

Sul lungomare di Napoli dove per il terzo anno consecutivo è fissato l'arrivo di tappa, dopo la cronometro di Perugia e le salite abruzzesi caratterizzate dal dominio della maglia rosa Pogacar, il Giro d'Italia ritrova il festival dei velocisti che si disputano la vittoria davanti a una moltitudine di appassionati calcolati, negli ultimi chilometri, in quasi centomila persone. (La Stampa)

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Stavolta è Narvaez, il vincitore della prima tappa: complici un paio di strappi prima del lungomare, l’ecuadoriano guadagna una manciata di secondi che difende fino agli ultimi 50 metri, costringendo gli sprinter a inseguire prima di lanciarsi. (Quotidiano Sportivo)