Nel M5S si cerca l'intesa sul Quirinale. Conte chiama in campo i pontieri

LA NOTIZIA INTERNO

Che il M5S arrivi a poche ore da una riunione e poi decida di rinviarla, non è cosa nuova.

È già capitato varie volte in passato, specie da quando la presidenza è in mano a Giuseppe Conte.

La paura di molti è che alla fine, nella legittima contrattazione tra le forze politiche, possa prevalere l’idea di Mario Draghi al Quirinale, cosa che vorrebbe dire elezioni anticipate

“Il M5S – ha detto questa mattina Conte – sta lavorando nell’interesse dei cittadini e ancor più adesso continuerà a farlo. (LA NOTIZIA)

Su altre testate

Diversi, numerosi, gli interventi a sostegno di Giuseppe Conte — da Aldo Penna a Luigi Gallo — ma i big della Camera preferiscono rimanere in silenzio. E regge quasi fino alla fine, quando anche alla Camera si affaccia l’ipotesi di un Mattarella bis (sostenuta in primis da Davide Crippa). (Corriere della Sera)

«Ti faccio vedere che Conte metterà solo un veto su Berlusconi e non farà nomi», profetizzava nel primo pomeriggio un deputato in pressing per il Mattarella bis. Giuseppe Conte un nome per il Quirinale lo fa, anche se solo per mettere un veto su Silvio Berlusconi. (ilGiornale.it)

I contiani sospettano che il ministro degli esteri punti sul LUIGI DI MAIO non c’è, è impegnato in Francia. (Il Manifesto)

Il mandato ottenuto da Conte per le trattative è stato pieno, ma, ci tengono a specificare fonti interne, “non in bianco”. E quindi, “il Movimento 5 Stelle, avendo a cuore l’interesse degli italiani, deve adoperarsi per garantire la continuità dell’azione dell’esecutivo”. (Il Fatto Quotidiano)

Critico anche Aldo Penna: “Il metodo dei senatori indebolisce Conte”. “Lo fa per motivi istituzionali e di garbo – spiega un deputato M5S – È troppo corretto per dire chiaramente che sarebbe disposto a un secondo mandato. (LA NOTIZIA)

Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! A questa osservazione Luigi Di Maio, l’eminenza grigia dei pentastellati, ha sempre risposto: “È troppo prematuro, così si rischia di bruciarne il nome”. (Il Fatto Quotidiano)