Incendio al porto, spenti gli ultima focolai all'interno dei capannoni

Vivere Ancona INTERNO

I vigili del fuoco hanno spento gli ultimi focolai attivi. È proseguito per tutta la notte il lavoro dei 50 vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di spegnimento del vasto incendio divampato nell'area portuale di Ancona.

Giovedì mattina, dopo 30 ore di lavoro, i pompieri hanno spento gli ultimi focolai che ancora bruciavano all'interno dei capannoni distrutti dalle fiamme.

1' di lettura. Ancona 17/09/2020 - Il giorno dopo il grande incendio che ha devastato i capannoni dell'area ex Tubimar, al porto di Ancona si continua a lavorare. (Vivere Ancona)

Su altri giornali

Per molti infatti vi è il rischio crollo dovuto alle fiamme che hanno distrutto tetti e gran parte delle strutture. La visione dei video ripresi dalle telecamere serve dunque per non lasciare nulla al caso. (Cronache Maceratesi)

Grazie a tutti i miei collaboratori che dall’altra sera lavorano senza sosta e andranno avanti per rilevare eventuali altre sostanze. Il valore del pm che è scattato a mezzanotte prima dell’incendio fino a mezzanotte della notte scorsa è stato di 91, quando il limite è 50. (il Resto del Carlino)

Il porto va messo in sicurezza. Le fiamme hanno poi fatto esplodere alcune bombole di acetilene, che hanno scosso nella notte il centro del capoluogo. (Vivere Senigallia)

I vigili del fuoco circondano l’edificio, gli idranti sparano acqua, si teme il crollo del tetto, che in parte viene giù. I danni. I danni materiali invece sono ingenti, sicuramente superiori ai 50 milioni di euro solo di conseguenze dirette. (Corriere Adriatico)

Cerchiamo di limitare gli spostamenti in attesa dei rilievi delle autorità sanitarie. Rimangono da sopprimere diversi focolai attivi all’interno del capannone dell’ex Tubimar, da dove è partito stanotte il cortocircuito. (QDM Notizie)

Le fiamme sono finalmente state spente dai Vigili del Fuoco, anche se il materiale bruciato continua ad emettere del fumo. Al via lo svuotamento dell’ex Tubimar. Le analisi faranno luce sulla eventuale presenza di acido cianidrico nell’aria, (i risultati oggi) spiega il direttore generale di Arpam Marche, Giancarlo Marchetti, una eventualità che «ci preoccupa». (Centropagina)