Libano: torna la violenza, a Beirut guerriglia urbana e sette vittime

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Vatican News ESTERI

Un chiaro riferimento all’inchiesta del giudice Bitar, sull'esplosione al porto di Beirut del 4 agosto 2020 nella quale sono morte 215 persone

Spari sui manifestanti, la risposta dei miliziani. Secondo i due partiti sciiti, alcuni “cecchini”, appostati sui palazzi di fronte alla rotonda, hanno aperto il fuoco per primi sul gruppo dei manifestanti.

Tutte le istituzioni libanesi e internazionali invitano i diversi partiti alla calma e al rispetto dell’indipendenza giudiziaria. (Vatican News)

Su altre fonti

La protesta era stata organizzata dal gruppo militante sciita Hezbollah e dal suo alleato, il movimento sciita Amal. Il movimento sciita da tempo accusa l’ambasciata Usa a Beirut di dare ordini alle Forze libanesi, partito di destra, responsabile a suo dire degli spari sulla manifestazione. (Quotidiano del Sud)

La Banca Mondiale ha definito la crisi finanziaria del Libano una delle peggiori degli ultimi due secoli Si torna a sparare e ad uccidere in Libano, un Paese ormai in ginocchio per la povertà. (TGNEWS24)

Ieri sono scoppiati scontri a fuoco a Beirut, in piazza Tayyoune, che hanno portato, per ora, il bilancio a sette morti e 30 feriti Il collaboratore di Pro Terra Sancta a Beirut Fadi, racconta cosa è accaduto nella giornata di ieri: “Ieri a Beirut Hezbollah e Amal, i due partiti sciiti di maggioranza in Libano, hanno organizzato una protesta per le vie della capitale”. (politicamentecorretto.com)

La tensione rimane alle stelle e, come al solito in questi casi, si scontrano narrative diverse su quanto avvenuto». Supporters of the Shiite Amal group fire weapons in the air during the funeral processions of Hassan Jamil Nehmeh, who was killed during yesterday clashes, in the southern Beirut suburb of Dahiyeh, Lebanon, Friday, Oct (Domani)

Il mese scorso il gruppo militante terroristico di Hezbollah ha portato carburante iraniano nel paese per alleviare la carenza. Atteso questo focolaio di contrapposizione religiosa e politica interna, è tutto il Medio Oriente che rimane un’area di confronto tra grandi poteri e regione dalle crisi profonde. (ResegoneOnline)

Inoltre Hezbollah non apprezza che Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale salvino il Libano su richiesta di un esecutivo che deve negoziare con loro. Ma Tehran non ha i soldi per fare altro e il Libano muore di fame. (articolo21)